SAN VITO (PORDENONE) - Comincia oggi la raccolta firme contro la sospensione del punto nascita, iniziativa lanciata dal Coordinamento sanvitese per la sanità pubblica e appoggiata da numerosi esponenti del consiglio comunale.
LE RICHIESTE
Con il documento si intende chiedere al consiglio regionale di «riaprire il punto nascita del presidio ospedaliero di San Vito si legge per consentire una risposta territoriale e la completezza del percorso nascita, favorendo così la natalità e facendo proprio il prerequisito della sicurezza attraverso scelte di riorganizzazione possibili e concrete del dipartimento materno-infantile».
Dal coordinamento vengono aggiunte due richieste: «Abbattere le liste di attesa ambulatoriali e chirurgiche con la salvaguardia e l'implementazione delle attività di tutti gli attuali reparti del presidio ospedaliero e dei servizi del distretto Tagliamento» e «garantire la risposta ai bisogni di salute dei cittadini da parte delle strutture sanitarie pubbliche ospedaliere e territoriali dell'ambito attraverso un'adeguata dotazione organica».
Nel testo della petizione viene precisato che «nel contesto dei servizi sanitari si evidenziano preoccupanti carenze e forti criticità in ambito territoriale (carenza di medici di medicina generale, non costante apertura del servizio di guardia medica, deficit di risorse professionali in numerosi servizi distrettuali e del dipartimento di salute mentale) e ospedaliero (ortopedia, pronto soccorso, radiologia, riduzione posti letto in medicina e nella piattaforma chirurgica)».
LA POLITICA
Con una nota congiunta, i consiglieri di maggioranza Federica Del Frè, Alfredo Caso e Mattia Cordenos, e di opposizione Susi Centis, Giovanna Coppola e Valentina Pegorer, dichiarano il loro appoggio alla raccolta firme. Invitano, inoltre, «tutti i cittadini e le associazioni a dare una mano ai promotori anche con la presenza di volontari che permettano di tenere aperta la casetta con la maggiore continuità possibile».
«Ribadiamo la nostra ferma opposizione a questa chiusura aggiungono i consiglieri , che riteniamo di responsabilità politica e attendiamo dall'assessore regionale Riccardo Riccardi una risposta sul piano strategico relativo alla sanità regionale e del nostro territorio in particolare».
IL RICORSO AL TAR
Confermato anche l'appoggio alla decisione dell'amministrazione comunale di ricorrere al Tar impugnando il decreto del direttore generale dell'Asfo Giuseppe Tonutti. L'appello è alla coesione. «Crediamo si debba essere tutti uniti è la conclusione, senza se e senza ma, nel difendere il nostro ospedale e il diritto dei nostri concittadini di veder mantenuto un servizio da sempre apprezzato per qualità e professionalità».