Immigrazione clandestina, dall'indagine "Ultimo miglio" sette arrestati al Passo Pramollo

Sabato 2 Marzo 2024
Immigrazione clandestina, dall'indagine "Ultimo miglio" sette arrestati al Passo Pramollo

UDINE - Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: numerosi gli stranieri, la maggior parte di nazionalità iraniana e irachena, residenti in Germania, che hanno permesso l'ingresso in Italia di più di cento migranti clandestini, ma che adesso - grazie all'indagine "Ultimo miglio" condotta dai militari - sono stati arrestati.

In tutto sette i membri del sodalizio dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, a cui sono contestati complessivamente 30 episodi di trasporto di migranti clandestini che hanno, in parte, coinvolto anche l’Italia.

Conduce in Italia 34 bengalesi: arrestato

Stipati a bordo di furgoni e introdotti in territorio nazionale attraverso aree boschive del confine italo austriaco del valico di Passo Pramollo. È una parte dei risultati emersi dalla lunga indagine avviata a seguito di ripetuti rintracci di clandestini nella provincia di Udine. Nel pomeriggio del 25 giugno 2022, i Carabinieri di Tarvisio hanno infatti arrestato in flagranza un passeur ventitreenne iraniano, residente in Germania, che, a bordo di un furgone, aveva condotto in Italia 34 bengalesi precedentemente prelevati in Repubblica Slovacca a ridosso dei confini con Austria e Repubblica Ceca. Ulteriori indagini hanno permesso di individuare un altro iracheno, anche questo residente in Germania, che aveva concorso nell’introduzione sul territorio nazionale dei 34 bengalesi. Quest’ultimo veniva poi tratto in arresto a Graz (Austria), in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Udine. I due sono risultati anche responsabili di un ulteriore trasporto di 17 migranti, effettuato il 23 giugno scorso. Sette in tutto gli arresti. Altre cinque persone coinvolte e che avevano base operativa nelle vicinanze di Vienna.

Coinvolti altri 5 per organizzare i trasporti

Con il supporto del Centro di Cooperazione Internazionale di Polizia di Thörl Maglern è stato osservato che i cinque avevano l'incarico di curare gli aspetti relativi al reclutamento degli autisti, alla sistemazione logistica dei migranti e al reperimento dei veicoli. Inoltre, è stato possibile di attribuire al gruppo investigativo - proprio perché commessi con il medesimo modus operandi - altri procurati ingressi di clandestini sul territorio nazionale. La vasta attività di cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria, garantite rispettivamente dalle Agenzie EUROPOL e EUROJUST, ha consentito di ricostruire con precisione l’operatività degli indagati in un più ampio contesto transnazionale che ha interessato anche l’Austria e la Germania. Risultando pendenti procedimenti penali nei 3 Paesi UE, le Autorità Giudiziarie italiana, tedesca e austriaca - per evitare di incorrere nella violazione del principio del ne bis in idem – si sono determinate affinché procedesse quella austriaca, Paese in cui si è consumata la maggior parte dei reati.

L'arresto

La Procura della Repubblica di Udine, quindi, attraverso un ordine di indagine europeo, ha trasmesso le prove acquisite nel corso dell’indagine “Ultimo Miglio” all’Autorità Giudiziaria austriaca la quale, riunendo anche le prove dell’indagine tedesca, ha proceduto all’arresto dei 7 membri del sodalizio dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, a cui sono contestati complessivamente 30 episodi di trasporto di migranti clandestini che hanno, in parte, coinvolto anche l’Italia.

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Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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