SAN QUIRINO - Le campane hanno già rintoccato le dieci. In chiesa si è raccolta una folta schiera di fedeli, almeno un centinaio, tutti in attesa dell’inizio della funzione di Ognissanti. Ma del celebrante nemmeno l’ombra. Non siamo in un paesino sperduto del “ramo del Lago di Como”, ma a San Foca, frazione di San Quirino. La segnalazione arriva da un residente, che ieri recatosi in chiesa per assistere alla messa delle dieci, ha dovuto aspettare cinquanta minuti prima dell’inizio del rito. L’attesa è stata estenuante, tant’è vero che molti hanno rinunciato abbandonando i banchi. Così quando il parroco è arrivato, si è trovato davanti solo una quindicina di irriducibili.
IL FATTO
Come ingannare l’attesa? Naturalmente pregando, anche nella speranza che qualcuno arrivi.
DOVE NASCE L’INGHIPPO
Risolto il problema dell’officiante, è partita l’indagine sulle cause del grave ritardo. Secondo i cosiddetti bene informati della diocesi, pare che a monte di tutto ci sia stata confusione nei turni. Un problema di comunicazione, insomma. A chiarire il tutto ci pensa don Furlan. «Le chiese che fanno capo alla parrocchia sono tante e, nell’impossibilità che a presidiarle sia un’unica persona, io per esempio ne seguo tre, alcune funzioni sono affidate ai frati di Casa Betania. Anche loro si organizzano con turni settimanali e stavolta colui che avrebbe dovuto essere qui si è dimenticato. Una parte dei fedeli è arrivata poi da me a San Quirino, gli altri hanno atteso l’arrivo del parroco e la messa è stata celebrata alle undici». Meglio tardi che mai.