Porcia. I sindacati si appellano a Fedriga per il futuro di Electrolux

In ballo ci sono i posti di lavoro dello stabilimento di Porcia

Lunedì 29 Gennaio 2024 di Loris Del Frate
Lo stabilimento Electrolux di Porcia

PORCIA (PORDENONE) - L’obiettivo è stato raggiunto, ma pur se importante è ben poca cosa rispetto alla direzione finale che è quella di riuscire a schivare gli esuberi. Non sarà certo facile, ma l’incontro che si terrà oggi a Pordenone tra le organizzazioni sindacali e la Regione con il suo massimo rappresentante, il presidente della giunta, Massimiliano Fedriga, resta di buon auspico per cercare di ritrovare una strada non più in grande salita per il futuro dei lavoratori dell’Electrolux. Ma c’è di più. Già, perche dopo l’incontro con il governatore, le organizzazioni sindacali territoriali e quelle nazionali, sono riuscite ad avere, dopo circa una anno di richieste, l’incontro con il ministro Adolfo Urso, responsabile del dicastero delle Imprese e del Made in Italy.

Ovviamente con il rappresentante del Governo guidato da Giorgia Meloni, oltre che del caso specifico di Electrolux sarà affrontato l’argomento del comparto dell’elettrodomestico che in Italia, salvo qualche piccolo settore, sta navigando in mari decisamente perigliosi e quanto sta avvenendo allo stabilimento di Porcia ne è una dimostrazione. Da dire infine su questo fronte che l’incontro con il ministro Urso ha avuto senza dubbio una “spinta” da parte del ministro pordenonese, Luca Ciriani, che da quando è iniziata la crisi Electrolux con il calo degli ordini e quindi dei volumi, ha seguito in prima persona la vicenda.

LA SITUAZIONE

Dopo l’incontro del 10 gennaio con l’azienda nel corso del quale è stato comunicato che nello stabilimento di Porcia sono in esubero 76 impiegati ai quali si sommano 95 operai che attualmente sono al lavoro con i contratti di solidarietà che però cesseranno a giungo, si è subito messa in moto la macchina per cercare di rintuzzare o quantomeno ridurre il numero degli esuberi. Il sindacato oggi non si presenterà con un documento da consegnare al presidente, ma cercherà di avere certezze sugli ammortizzatori sociali per il futuro e sopratutto indicherà la situazione attuale. «Siamo preoccupati - ha spiegato Simonetta Chiarotto della Cgil - perche Porcia non può assolutamente ritrovarsi con una ulteriore riduzione dei volumi. Lo stabilimento non starebbe in piedi. Per questo è bene che la Regione si attivi e che possa nascere una triangolazione forte tra l’azienda, la Regione, appunto, e le organizzazioni sindacali. Il tutto inteso in una forte coesione per trovare strade fattibili che scongiurino altri licenziamenti». «Uno degli obiettivi importanti - ha spiegato, invece, Gianni Piccinin della Cisl - era quello di avere un incontro con il ministro Urso, ora che abbiamo la data (il 22 febbraio ndr) possiamo dire che un passo avanti è stato fatto perche si parlerà di trovare soluzioni per l’intero comparto dell’elettrodomestico e quindi anche per Porcia. Cosa chiediamo alla Regione? Intanto illustreremo la situazione non certo rosea, di Porcia, poi possono senza dubbio servire garanzie per eventuali e nuovi ammortizzatori sociali».

GLI AMMORTIZZATORI

Allo stato attuale in produzione si lavorano sei ore al giorno e due sono coperte dai contratti di solidarietà che però scadranno il prossimo giungo. Intanto la speranza è che per quella data il mercato possa essersi ripreso e che si siano alzati anche i volumi di produzione delle lavatrici che vengono prodotte a Porcia. In quel caso, almeno per gli operai sarebbero scongiurati i licenziamenti. In ogni caso i contratti di solidarietà a giugno possono essere rinnovati per un altro anno ed è proprio in questo senso che diventa fondamentale la spalla della Regione che dovrebbe prendersi in carico proprio il pagamento della solidarietà. Discorso diverso, invece, quello che riguarda gli impiegati. L’azienda ha indicato il 76 il numero degli esuberi, con uscite volontarie incentivate con una cifra che si aggira sui 71 mila euro. Contestualmente, però, la stessa Electrolux non ha aperto per il settore impiegatizio le procedure per gli ammortizzatori sociali. Questo significa che l’uscita dalla fabbrica è l’unica strada che Electrolux vede per il futuro.

LA PRESSIONE

L’incontro di oggi è previsto nella sala consiliare dell’ex Provincia (ingresso da corso Garibaldi o da via Brusafiera). In precedenza era stato convocato nella sede della Regione, ma questioni di sicurezza hanno indotto gli organizzatori a spostarlo. Anche perche il sindacato ha convocato uno sciopero di tre ore per consentire la presenza dei dipendenti. All’esterno, inoltre, ci sarà un numeroso presidio di lavoratori con insieme, sulla stessa barca, operai e impiegati. La pressione, su un tema decisamente scottante per i singoli interessati, ma anche per il futuro dell’intera economia provinciale, deve essere ben evidente.

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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