Virus informatico all'attacco, azienda va in tilt e manda a casa i dipendenti

Giovedì 29 Giugno 2017
Virus informatico all'attacco, azienda va in tilt e manda a casa i dipendenti
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PADOVA - All'improvviso lo schermo del pc che diventa nero, e quel messaggio in inglese a caratteri rossi. Così l'incubo virus ha fatto irruzione l'altro pomeriggio a Padova e Pordenone: un attacco hacker che ha paralizzando gli stabilimenti del Gruppo Maschio Gaspardo. Il devastante risultato: a casa 650 operai, tra i 400 delle fabbriche di Campodarsego e Cadoneghe (Padova) e i 250 di Morsano al Tagliamento (Pordenone). I tecnici informatici del Gruppo si sono messi subito al lavoro per fronteggiare l'aggressione cibernetica da martedì pomeriggio, quando all'improvviso su tutti i computer degli stabilimenti produttivi padovani e pordenonesi è comparsa la schermata del virus. Secondo gli esperti potrebbe non essere Petya, come asserito in un primo tempo, ma un ransomware totalmente nuovo. Il focolaio è rintracciabile in Ucraina, poi si è propagato in diversi paesi.

Tra questi c'è l'Italia, che al momento sembrerebbe proprio tra i più colpiti. E il caso Maschio Gaspardo a Nordest è quello più eclatante. A poco più di 24 ore, si inizia così a comporre il quadro del massiccio attacco hacker che si è insinuato anche nella centrale di Chernobyl. Secondo i ricercatori di Eset, specializzata in sicurezza digitale, il focolaio dell'epidemia è rintracciabile in MeDoc, un software di contabilità usato in molte aziende in Ucraina, tra cui istituzioni, aeroporti e metropolitane.
Come si legge nel messaggio in inglese che compare sulle schermate dei computer infetti, il virus disattiva i computer, rendendo inaccessibile i file, con tanto di richiesta di riscatto di 300 dollari in bitcoin per pulire il pc e riottenere i dati del proprio computer. «Sono state fermate tutte le linee produttive regolate dai computer e che l'attacco degli hacker hanno reso inservibili spiega il responsabile dell'ufficio stampa della Maschio Gaspardo I tecnici informatici interni all'azienda sono al lavoro e prevedono di riuscire a ripristinare i computer entro lunedì. Ma fino a quel giorno la produzione resterà ferma».
Da Pordenone spiegano che «sono stati disattivati precauzionalmente alcuni sistemi informatici, per valutare la situazione e programmare un pronto ripristino di tutte le funzionalità».
Secondo le statistiche di Eset, attualmente l'Italia - con il 10% delle rilevazioni - è il secondo paese più colpito, preceduto solo dall'Ucraina (78%).
 

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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