Truffatori in Porsche Cayenne: la banda sgominata "in diretta"

Giovedì 24 Maggio 2018 di Eugenio Garzotto
foto di repertorio
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ABANO TERME - Fermavano gli automobilisti in transito spacciandosi per professionisti cui l’azienda aveva bloccato la carta di credito e chiedevano denaro contante, offrendo a garanzia degli orologi d’oro risultati però falsi. Nessuno dei conducenti presi di mira è però caduto nel tranello, informando subito il 112. Morale della favola, tre cittadini romeni sono stati denunciati a piede libero alcuni giorni fa dai carabinieri della compagnia di Abano per tentata truffa in concorso e acquisto di beni di sospetta provenienza.

Il giochetto era molto semplice. I tre – S.N., 30 anni; P.F., 22 anni; D.S., 20 anni – si spostavano lungo la direttissima Padova-Abano a bordo di una lussuosa Porsche Cayenne. Fermavano poi la vettura in una piazzola di sosta e quindi il più anziano dei tre scendeva cominciando a fare dei vistosi segnali agli automobilisti che sopraggiungevano. La prima a fermarsi, è stata una donna a cui il romeno, in un perfetto inglese, ha raccontato di essere un ingegnere cui la ditta aveva annullato la card aziendale.

Lui e i suoi due colleghi erano così rimasti senza contante e con la necessità di fare al più presto rifornimento. A quel punto, è arrivata la richiesta di denaro e la proposta, a copertura del prestito, di due vistosi orologi in oro di gran valore. La donna non ha creduto neppure per un attimo alla storiella e, accampando una scusa, ha ripreso la sua strada. Provvedendo però a chiamare subito il pronto intervento dei carabinieri e raccontando quanto accaduto. Nel frattempo, i truffatori non si perdevano d’animo e tentavano lo stesso raggiro ai danni di altri due automobilisti. Anch’essi rapidissimi nell’avvertire i militari dell’Arma dello strano comportamento del terzetto.

E così, nel giro di pochi minuti, sono arrivate ben tre identiche segnalazioni alle forze dell’ordine.
Che subito hanno inviato una pattuglia della Compagnia delle Terme Euganee sul posto, dove i romeni sono stati bloccati e trasferiti in caserma per le procedure di identificazione. I primi due, S.N. e P.F., sono risultati delle vecchie conoscenze, specializzate nella classica “truffa dello specchietto”, incensurato invece l’altro componente della banda, D.S. Naturalmente, i due orologi di lusso offerti a garanzia dei prestiti in denaro richiesti si sono rivelati patacche di scarsissimo valore. Di cui i denunciati non hanno spiegato la provenienza, rimediando così la seconda accusa. I militari dell’Arma stanno ora proseguendo gli accertamenti sulla Porsche Cayenne utilizzata dal terzetto. Risulta infatti affittata in leasing da una società con sede in Romania.
Ultimo aggiornamento: 18:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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