Carenze di organico: 7 mesi di attesa per un'infiltrazione alla spalla

Sabato 15 Dicembre 2018 di Lorena Levorato
Carenze di organico: 7 mesi di attesa per un'infiltrazione alla spalla
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VIGONZA - Sette mesi di attesa per un'infiltrazione alla spalla all'ospedale di Camposampiero. «Ho un problema alla spalla, per curarlo ho già fatto due infiltrazioni, una a settembre e una a ottobre e per non vanificare la terapia dovrei a breve farne una terza racconta R.Z., 66 anni, di Codiverno . Ma al Cup dell'ospedale di Camposampiero, a metà ottobre, mi hanno dato appuntamento il 9 maggio. Cose dell'altro mondo! Ma quando ho chiesto se a pagamento ci fosse posto prima, hanno detto che potevo andare già dopo 2 giorni. Tra 7 mesi non servirà più, sarà passato troppo tempo rispetto alle prime due». Non è la prima volta che si sentono storie di tempi di attesa abnormi: a rimetterci sono i cittadini. Stavolta dalla loro parte si schiera anche un medico, Sandro  Facchinelli, responsabile dell'Unità operativa semplice di chirurgia dell'arto superiore dell'Ulss 6 Euganea che conferma le lunghe liste d'attesa a Camposampiero per carenza di organico. 
«PROTESTE COMPRENSIBILI»«Sono frequenti e comprensibili le proteste da parte di molti pazienti per le liste di attesa assai lunghe (oltre 6 mesi) per visite specialistiche di chirurgia della mano. Vorrei dare una spiegazione. Le cause di questa situazione sono due e in contraddizione: da un lato negli ultimi 4 anni la chirurgia della mano di Camposampiero ha subito un ridimensionamento in termini di organizzazione e di personale medico. Fino al 2014 era una Uo dipartimentale autonoma con proprio budget e 3 chirurghi dedicati a tempo pieno; oggi è una struttura semplice aggregata all'ortopedia con 2 soli medici dedicati. Dall'altro lato sono aumentati notevolmente sia le competenze chirurgiche affidate alla unità che il territorio di riferimento. Con la nascita del Cto la chirurgia della mano è entrata a far parte del centro traumatologico. Inoltre è cresciuto in questi anni il bacino di riferimento. È evidente che la riduzione di personale non può dare risposte adeguate all'aumento vertiginoso della domanda di prestazioni se non allungando le liste di attesa!».
«MENO PERSONALE, PIU' UTENTI»
« Perciò da tempo chiediamo di potenziare l'organico medico e infermieristico riportandolo almeno a quello del 2014» aggiunge Facchinelli e lancia un appello: «Dalla direzione aziendale ci son sempre giunti attestati e riconoscimenti pubblici di stima, che però sinora non si sono tradotti in azioni concrete: la prossima revisione delle schede ospedaliere rappresenta l'ultima occasione per ripristinare organico e autonomia organizzativa adeguati».
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