Morto all'improvviso Mario Girotto, il "Marco Polo delle redini"

Giovedì 6 Giugno 2019 di Nicola Benvenuti
Morto all'improvviso Mario Girotto, il "Marco Polo delle redini"
TRIBANO - Addio al Marco Polo delle redini lunghe, così nell'ambiente ippico era conosciuto Mario Girotto, scomparso improvvisamente a 71 anni. Era titolare dai primi anni 70 del maneggio Il Criollo di Tribano, che prende il nome da una razza di cavalli originari dell'Argentina. Centinaia i bambini, ora adulti, messi in sella da Mario Girotto, che con pazienza e tranquillità aiutava grandi e piccini a prendere confidenza con i cavalli, ma anche con i muli, questi ultimi una vera passione dell'allevatore scomparso. «Iniziai ad attaccare i cavalli da lavoro all'età di circa sei anni, imparando a montare senza sella, per poi passare alla monta inglese e, pochi anni dopo, all'americana», raccontava di sé in una intervista tempo addietro lo stesso Girotto. E ancora: «Ai miei tempi il cavallo veniva utilizzato come strumento di lavoro se non, addirittura, come mezzo di trasporto. Nei vari paesi erano presenti fontane utilizzate come abbeveratoi e stalli per far riposare i cavalli. Da ciò nasce, non solo, la mia grande passione, ma anche il grande rispetto che provo per questo animale, insieme al mulo e l'asino, in quanto, essendo stati sempre miei compagni di fatiche, di viaggi e di lavoro, fedeli fino all'ultimo, hanno sempre avuto tutte le cure necessarie al benessere, in termini di foraggio, veterinario e mascalcia, al di là di quanto in realtà producessero». Così lo ricorda invece Alberto, uno dei suoi allievi: «Oltre ad essere un amico, è stato il mio maestro d'equitazione, la persona che mi ha insegnato tutto sui cavalli. I cavalli erano la sua vita. Ne sapeva riconoscere il carattere prima ancora di avvicinarsi e sapeva dirti se quello era il cavallo adatto oppure no. Con lui ci si divertiva. Mitici i trekking a cavallo in Toscana a San Galgano, in Trentino a Vezzena, sui Lessini, sul lago di Garda, al mare a Chioggia e sui colli Euganei. E ogni settimana nelle campagne di Tribano, San Luca, Bagnoli di Sopra, Anguillara Veneta si galoppava allegramente». Alberto ricorda anche che «i suoi cavalli sfilavano al corteo della Giostra della Rocca con la contrada di San Martino, mentre Mario guidava un carro trainato da quattro splendidi esemplari grigi. Era un uomo buono, mite ma soprattutto un grande uomo». Anche il sindaco Massimo Cavazzana ha per Girotto parole di grande apprezzamento: «Mario amava, viveva e parlava ai cavalli». Il club ippico Il Criollo è da sempre, proprio per il carattere buono di Girotto, una casa accogliente ed aperta a tutti, soprattutto per i bambini, numerose le attività didattiche svolte da Mario, insieme alla moglie Alessandra, ma la sua passione erano anche gli attacchi, le carrozze di varie forme e fogge, che spesso faceva sfilare per eventi benefici, ma anche per matrimoni e che domani pomeriggio, giorno del suo funerale, gli faranno corona, con gli amati cavalli, dalla casa di via Mazzini, alla chiesa di Tribano e, dopo la liturgia funebre, fino al cimitero dove verrà tumulato. 
Nicola Benvenuti 
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