Cadoneghe. Autovelox, annullate altre sei multe: adesso sono in tutto 45. Il legale: «Danno erariale»

Martedì 21 Novembre 2023 di Lorena Levorato
Le multe inflitte dall'autovelox di Cadoneghe

CADONEGHE (PADOVA) - Un’altra udienza e ancora multe annullate. Sono già 45 le sanzioni che il giudice di pace di Padova ha annullato accogliendo così i ricorsi presentati dai cittadini che sono stati multati dai due velox installati lungo la Sr 307 a Cadoneghe. Ieri, all’udienza presieduta dal giudice Antonio Bordin, è stato accolto il ricorso contro altre sei sanzioni. E mentre il Giudice si pronunciava, a casa sono arrivate altre multe.

SITUAZIONE SURREALE

«La situazione che si è venuta a creare è davvero surreale – dice l’avvocato Adriano Trevisan che insieme alla collega Masha Sezun ha assistito il cittadino multato - basti pensare che il mio assistito, che ha appena viste annullate sei multe, ne sta ricevendo ancora». In merito alla sentenza di ieri, l’avvocato dichiara che «le motivazioni sono quelle già espresse e scritte nella prima sentenza, sempre a firma del giudice Bordin. Ovvero che sulla 307 non c’era un’adeguata segnaletica di riduzione del limite di velocità nè di preavviso della presenza dei rilevatori.

Come ben motiva il giudice, l’ente doveva provvedere all’obbligo di installare idonea e preventiva informazione e segnalazione, sia in ordine ai nuovi limiti di velocità, sia con riguardo alla presenza ed all’operatività del rilevatore automatico di velocità. Non solo. Nella sentenza, il giudice cita l’articolo 97 della Costituzione che parla di leale collaborazione e buona fede nei confronti della cittadinanza. In sostanza, la sanzione dev’essere comminata quando un cittadino, adeguatamente informato e avvisato, non si attiene alla norma. Invece il Comune di Cadoneghe, non ottemperando all’obbligo di segnalare con adeguata cartellonistica la presenza dei velox, ha posto in essere una situazione tale da indurre in errore molti utenti stradali emettendo le multe solo per fare cassa».

LA DIFESA

Ancora una volta è stata “sconfessata” la difesa del Comune che, invece, ha sempre sostenuto il contrario. Ovvero che i segnali erano correttamente posizionati così come la cartellonistica di preavviso della presenza dei due rilevatori di velocità. «A questo punto credo sia il caso, da parte del Comune, di iniziare a valutare qualcosa di diverso – precisa la collega Sezun - É ormai evidente che stiamo parlando di atti illeciti e davanti a esiti così disastrosi il Comune dovrebbe valutare l’opportunità di iniziare ad annullare le multe».
Intanto non c’è ancora traccia del parere pro veritate che l’avvocato incaricato dal Comune, Antonio Greco, dovrebbe rilasciare in merito all’indagine interna avviata dal sindaco. «In tutta sincerità, credo che ormai il parere lo stia facendo il giudice con le sentenze di annullamento delle multe – aggiunge Trevisan – e dubito che ora ci si possa discostare da questo.

Aggiungo anche che si configura l’ipotesi di un danno erariale, infatti non escludo di presentare un ricorso alla Corte dei Conti».

Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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