PADOVA - A Palazzo Wollemborg a Padova, residenza di nascita del fondatore della prima Cassa Rurale del Paese (a Loregga nel 1883), è stato siglato oggi, 12 febbraio, l'atto di nascita della Bcc Veneta frutto della fusione tra la Bcc Patavina e la BCC Verona e Vicenza.
A fine 2023 i soci (dati aggregati dei 2 istituti) raggiungono quota 29 mila, gli sportelli arrivano a 93 e i dipedenti a 730 unità.
Nel corso del primo Cda l'organo di governo della BCC ha eletto presidente Flavio Piva già al vertice di Bcc Verona e Vicenza. I vicepresidenti sono tre: Remo Pedoncome, vicario, Leonardo Toson, già presidente della Bcc Patavina e Sergio Bassan. La direzione è affidata a Leopoldo Pilati, prima direttore generale di Bcc Verona e Vicenza, affiancato dai Vicedirettori Andrea Bologna (vicario) e Renato Zampieri. Il comitato esecutivo è composto da Leonardo Toson, Simone Facci , Paolo Michelon, Giorgio Sandini e Giovanni Tessarollo. Il comitato rischi è affidato a Paolo Cappellotto affiancato da Nicoletta Merlin e Gian Filippo Panazzolo. «L'aggregazione - ha dichiarato il presidente della bcc Veneta - ci rende un soggetto bancario di riferimento per il Veneto e per il Nordest, ancora più forte, capace di rispondere con la necessaria qualità ed efficacia ai bisogni di un territorio straordinario, offrendo servizi di qualità, erogando credito per i buoni progetti con prudenza,lungimiranza e capacità di visione».