Padova. Emergenza siccità, produzione agricola in difficoltà. Il decalogo antispreco di Coldiretti

Dieci regole di buon senso per rispondere all'allarme siccità che continua a creare problemi

Lunedì 13 Marzo 2023 di Redazione Web
Emergenza siccità (foto d'archivio)

PADOVA - Nelle scuole padovane, nei mercati dei produttori di Campagna Amica in città e in provincia, anche negli uffici scatta l’operazione di Coldiretti Padova per educare grandi e piccini al risparmio idrico attraverso il decalogo anti spreco di Campagna Amica.

L'emergenza siccità

Dieci regole facili e semplici che compongono un appello al buon senso rivolto a tutti per rispondere da subito all’allarme siccità per centinaia di migliaia di imprese agricole in Italia. Un’emergenza che si fa sentire anche nella nostra provincia, dove nei primi due mesi del 2023, dopo un 2022 drammatico sotto questo profilo, ha piovuto per una manciata di giorni, portando in media 60 millimetri d’acqua, troppo poco per placare la “grande sete” delle nostre campagne. Con l’avvio della stagione delle semine la situazione si fa ancora più preoccupante e gli agricoltori temono pesanti ripercussioni sulla produzione. La situazione ormai è critica in tutta la provincia e l’emergenza si fa sentire soprattutto nella Bassa padovana dove oltre un terzo del territorio non è raggiunto da canali di irrigazione e l’approvvigionamento d’acqua risulta piuttosto difficoltoso. Ormai non piove da quasi due mesi, visto che le ultime precipitazioni significative risalgono per l’appunto al 19-20 gennaio scorso. Nel mese precedente inoltre sono caduti nella nostra provincia tra i 50 e i 70 millimetri di pioggia, con una tendenza a precipitazioni più scarse nella Bassa padovana. La giornata di pioggia prevista per la sola giornata di domani non risolverà nulla nella nostra provincia.

«In questi giorni sono in programma le semine delle barbabietole - spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - e successivamente il girasole.

Poi dalla fine di marzo a metà aprile toccherà al mais, la principale coltivazione della nostra provincia, quindi alla soia. Se non piove il terreno non presenterà le condizioni ideali e sarà troppo duro per la semina. Molte aziende infatti stanno pensando di ricorrere all’irrigazione di soccorso in fase di presemina, preparandosi però ad un sensibile aggravio dei costi, in un periodo già segnato da vertiginosi aumenti di spese per l’energia e le materie prime. Però è difficile spaccare le zolle in un terreno indurito dalla siccità, per questo servirebbe la pioggia al più presto. Abbiamo stimato però – aggiunge Bressan – che per tornare alla normalità e garantire le produzioni agricole primaverili ed estive servirebbe oltre un intero mese di pioggia. La situazione infatti è peggiore dello scorso anno quando nella nostra provincia i danni stimati hanno superato i 300 milioni di euro, con predite tra il 30 e il 40 per cento per le principali coltivazioni. Inoltre abbiamo ancora ampie zone non raggiunte dall’irrigazione, specie nella Bassa padovana dove almeno il 40% dei terreni si trovano troppo lontani dagli scoli irrigui».

Il decalogo

Il decalogo antispreco elaborato da Campagna Amica sarà esposto in tutti i mercati contadini, oltre che negli uffici territoriali di Coldiretti Padova, inoltre sarà materia di lezione nelle iniziative di educazione alimentare che le donne e i giovani di Coldiretti stanno seguendo in decine di istituti della nostra provincia. «Bastano pochi accorgimenti per responsabilizzare tutti – commenta Bressan - gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali non c’è la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare». Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana. «Il Veneto – ricorda Coldiretti - recupera solo il 5% della pioggia rispetto ad una media nazionale dell’11%, un dato preoccupante che dimostra quanto bisogno ci sia di investimenti in questo campo. Insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati Coldiretti ha in programma una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia».

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