Montegrotto, misteriosa moria di pesci: centinaia di esemplari a galla nel canale

Lunedì 28 Novembre 2022 di Eugenio Garzotto
Montegrotto, misteriosa moria di pesci: centinaia di esemplari a galla nel canale

MONTEGROTTO (PADOVA) - Va individuata al più presto la causa della misteriosa morìa di pesci verificatasi nelle acque del canale Rialto di Montegrotto. La sollecitazione, con un'interrogazione all'assessore all'Ambiente del Veneto Giampaolo Bottacin, arriva dai consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni e Vanessa Camani che chiedono chiarimenti sulle modalità di analisi condotte dall'Arpav subito dopo la scoperta, ai primi di novembre, di centinaia di esemplari rivenuti nello scolo consortile lungo la circonvallazione cittadina.

Analisi conclusesi pochi giorni fa con l'agenzia di protezione ambientale che escludeva la presenza di elementi patogeni nell'acqua.


LA POSIZIONE
«Su questa vicenda è necessario avere informazioni nella massima trasparenza esordiscono Zanoni e Camani -. In un primo momento, l'evento era stato collegato a un temporaneo blackout avvenuto nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre ad Abano Terme, che avrebbe avuto come conseguenza il blocco per alcune ore del funzionamento del depuratore comunale ed un presunto sversamento, dalla rete di canali che confluiscono nel Rialto, di materiale inquinante non trattato». L'interruzione dell'energia elettrica durò poco più di un'ora e interessò il quartiere aponense di Monteortone, dove si trova il depuratore cittadino, a poca distanza dalle due zone artigianali di Abano e Montegrotto. «Questa ipotesi puntualizzano i due consiglieri dem - è stata però smentita, con una nota aziendale, dalla multiutility AcegasApsAmga che ha in gestione l'impianto di depurazione». A seguito di un sopralluogo dell'Arpav e degli altri enti competenti avvenuto il 2 novembre era emerso che i prelievi avevano dato esito conforme. Tuttavia, Zanoni e Camani sottolineano come «la nota diffusa da AcegasApsAmga lascia comunque spazio a dubbi e perplessità: cautelativamente vi si menzionano analisi effettuate finora', lasciando dunque supporre che siano in corso ulteriori accertamenti su altri campioni raccolti da Arpav. Inoltre - proseguono -, l'assenza di evidenze che colleghino la moria di pesci al malfunzionamento del depuratore viene rappresentata, altrettanto cautelativamente, ad oggi' . I consiglieri del Pd osservano inoltre che «i campionamenti dovrebbero aver riguardato, non soltanto l'acqua del canale, ma anche la vegetazione degli argini e quella galleggiante, la melma dei fondali nonché alcuni esemplari delle specie ittiche decedute. Questo perché se del materiale inquinante fosse momentaneamente confluito nel Canale Rialto, probabilmente lo scorrere dell'acqua lo avrebbe fatto defluire a valle». Dello sconcertante episodio si era interessato anche il Consorzio di bonifica Bacchiglione. Una delle ipotesi per spiegare la strage ittica poteva essere infatti la prolungata siccità che, giorni prima, aveva prosciugato molti canali. Era accaduta la stessa cosa nello scolo Rialto? Alla fine anche quello scenario venne però escluso. «L'area di Montegrotto in cui sono stati rinvenuti i pesci dichiarò in una nota ufficiale l'ente consortile è attraversata da vie d'acqua che presentano livelli assolutamente normali».

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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