Pedavena. Birra Castello, dopo la cessione il direttore Pesa illustra i nuovi progetti: «Ora la fabbrica è più efficiente e automatizzata»

Domenica 23 Luglio 2023 di Alessandro Tibolla
Gianni Pasa

PEDAVENA (BELLUNO) - Dalla possibilità che la fabbrica birra di Pedavena chiudesse ad un rilancio in grande stile. Battaglie sindacali, degli enti in primis del Comune, della Chiesa in prima fila e dell'intera comunità che hanno fatto sì che la birreria, dopo l'addio del gruppo Hineken, risorgesse e ora, sempre grazie al Gruppo Castello, possa diventare uno dei più importanti birrifici d'Italia soprattutto per quanto riguarda la qualità delle "bionde". La cessione dello stabilimento di San Giorgio di Nogaro (Udine) da parte della Castello Spa al Gruppo danese Royal Unibrew, apre quindi per Pedavena un futuro in grande stile. Progetti seguiti in prima persona dall'amministratore delegato Eliano Verardo e affidati al direttore Gianni Pasa.

L'uomo che ha traghettato la birreria fondata dalla famiglia Luciani, poi passata agli olandesi allo stato attuale. Un brewmaster di alto livello che ora dovrà quindi seguire passo dopo passo la trasformazione della fabbrica di viale Vittorio Veneto.

Pasa, cosa accade ora?
«Lo stabilimento più importante del Gruppo Castello diventa quello di Pedavena. Una fabbrica storica fondata dalla famiglia Luciani che nel tempo è diventata parte integrante del paese che nei momenti di difficoltà è sempre stato parte integrante per l'evoluzione sia del birrificio che del locale stesso. Come gruppo Castello eravamo già riusciti a rilanciare sia i marchi storici che a mettere sul mercato nuove "etichette". Abbiamo ampliato le vendite raggiungendo negli anni nuovi mercati. Abbiamo "svecchiato" notevolmente le macchine e gli edifici e questo ci ha permesso di essere sempre più competitivi».

E ora quale sarà il ruolo di Pedavena?
«Lo stabilimento di Pedavena sarà potenziato con l'obiettivo di aumentare la produzione e farlo diventare il cuore del gruppo Castello. Sono previsti consistenti investimenti che ci permetteranno di aumentare la produzione contando su apparecchiature all'avanguardia».
 

Come vi state muovendo?
«L'obiettivo del Gruppo è migliorare l'automazione e questo per essere più efficienti. In questi anni molto è già stato fatto, come la realizzazione del nuovo magazzino automatizzato, l'installazione di due nuovi tank di fermentazione e l'automazione della cantina di fermentazione e della sala cottura, e molto si sta facendo per l'intero processo di fabbricazione attraverso l'inserimento di LGV (Laser Guide Vehicle) per il caricamento dei fusti e bottiglie a magazzino. Apporteremo notevoli modifiche tecnologiche nella cantine e nella sala cottura. Cercheremo comunque di rispettare il più possibile la struttura storica che è, oltre alle apparecchiature e ai marchi, il nostro fiore all'occhiello. Proprio per questo le spese leviteranno, se avessimo abbattuto il vecchio la ricostruzione sarebbe stata meno onerosa.

E l'occupazione?
«Il personale non si tocca. Aumenti in vista per il momento non ce ne sono dati anche i progetti di automazione»

E i marchi?
«La volontà dell'azienda di puntare tutto sui marchi del gruppo che sono Castello, Pedavena, Superior, Birra Dolomiti e Alpen. Poi produciamo anche le "private label" e cioè birre realizzate totalmente da noi con ricette particolari che sul mercato escono con etichette diverse a seconda di chi ce le ha commissionate. E questo avviene quando lavoriamo per la grande distribuzione».

Nei vostri progetti c'è anche un bed e breakfast interno?
«Era corsa la voce ma non ci sono gli spazi. Quello che abbiamo fatto sono alloggi per nostri clienti».

Altri progetti?
«Poenzieremo il museo storico».

Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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