Nevegal, subito il via ai lavori per il lago artificiale. Poi si voterà il cambio di destinazione d’uso dei terreni su cui sorgerà

Giovedì 21 Marzo 2024 di Federica Fant
Nevegal, subito il via ai lavori per il lago artificiale. Poi si voterà il cambio di destinazione d’uso dei terreni su cui sorgerà

BELLUNO - Ad aprile cominceranno i lavori per il laghetto del Nevegàl, in località La Grava. Lo conferma il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin.

Durante il prossimo consiglio comunale del 3 aprile, infatti, l’assemblea sarà chiamata a licenziare l’ultimo atto formale. Si tratta della delibera che riporta come i terreni comunali soggetti al vincolo di uso civico in Nevegal, identificati nel catasto terreni del comune di Belluno (al foglio 130, come parte delle particelle 7, 9, 301, 312, 314 e al foglio 136, come parte della particella 1) subiranno il «mutamento temporaneo di destinazione finalizzato alla realizzazione di un nuovo bacino di accumulo idrico a cielo aperto in località la grava con funzione antincendio boschivo, turistico-ricreativo e per l'eventuale futuro innevamento». Con il via libera dei consiglieri verrà superato anche l’ultimo tassello burocratico e l’opera potrà iniziare.

LO STATO DELL’ARTE

Come è noto il laghetto sarà realizzato grazie al finanziamento dell'Unione europea: Next generation Eu (Pnrr) sulla "rigenerazione urbana". Sindaco e assessore Franco Roccon infatti presumono che «inizieranno i lavori già nelle prossime settimane di aprile con la posa dello scarico verso nord che passa nei pressi del piazzale di Col Canil». La delibera «serve per definire le servitù di passaggio e la piena proprietà della zona laghetto – spiega Roccon -, attualmente ricadente negli usi civici il cui passaggio di proprietà deve essere autorizzato dalla Regione Veneto».

LA STORIA

L’idea di avere un bacino idrico sul Nevegàl parte da lontano, fu già l’ex sindaco Celeste Bortoluzzi a parlarne in maniera determinante, poi arrivò il successore Antonio Prade e l’allora amministratore di Nis, Pio Paolo Benvegnù - nel suo piano di rilancio del Colle – aveva ipotizzato e improntato un progetto serio, che però venne dimenticato nei cassetti. Solo negli ultimi anni dell’amministrazione Massaro, grazie a pressanti sollecitazioni delle associazioni che operano sul Colle, l’assessore Biagio Giannone, che era il referente per il progetto Antispopolamento lanciato da Belluno Alpina, prese posizione e riuscì a convincere i colleghi di giunta (anche quelli scettici) di inserire il bacino idrico all’interno della Rigenerazione urbana. Lo scorso novembre è stata aggiudicata la gara per la sua realizzazione. Con un ribasso di base d’asta del 4%, i lavori sono stati aggiudicati dal raggruppamento temporaneo di concorrenti formato da una ditta locale e una trentina, la “Cunaccia Bruno srl (mandataria) – Impresa Costruzioni Tollot srl (mandante)”, per un importo contrattuale di 1 milione 216,975 su base d’asta di 1 milione 270.417. Il cantiere prenderà il via in primavera e si stima che la durata complessiva sarà di circa 6 mesi. 

L’OPERA

Il nuovo bacino di accumulo verrà realizzato in località La Grava, in prossimità della pista da sci denominata “Raccordo Col dei Pez” nei pressi del rifugio “La Grava”, alla quota di circa 1.200 metri, su un’area di moderata pendenza che è stata oggetto di esbosco dopo gli effetti causati dal vento generato dalla nota “tempesta Vaia” del 2018. Avrà lo scopo di approvvigionamento idrico in caso di incendi e di innevamento. L’area coinvolta risulta facilmente accessibile da Piazzale Nevegal e dista circa 500 metri da “Col dei Pez” dove sono presenti le infrastrutture della rete acquedottistica e l’arrivo dell’approvvigionamento idrico. Sulla stessa area sono presenti anche la stazione di monte della seggiovia “Nevegal – Col dei Pez” e la relativa fornitura elettrica.
La capacità di invaso del bacino sarà pari a circa 28.640 metri cubi e la vasca sarà dotata di opere accessorie necessarie come il tunnel ispezionabile e annesso locale tecnico, lo sfioratore di superficie, canaletta di guardia, vasca di dissipazione e raccolta delle acque da smaltire, opera di dissipazione e restituzione in alveo e recinzione perimetrale. Sarà realizzata anche una viabilità di servizio per l’accesso al coronamento del bacino, per l’accesso al locale tecnico e al tunnel ispezionabile. Il progetto prevede anche la necessità di eseguire complessivamente circa 19.273m3 di scavo ed altrettanti di riporto interessando una superficie pari a circa 13.425 metri quadrati.

Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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