Trento e Belluno si contendono la Marmolada. In gioco concessioni demaniali sul ghiacciaio

La società Marmolada srl proprietaria dell’impianto di Malga Ciapela contro la provincia di Trento che ha ridotto di 10 anni l’autorizzazione

Giovedì 14 Marzo 2024 di Olivia Bonetti
Trento e Belluno si contendono la Marmolada. In gioco concessioni demaniali sul ghiacciaio

BELLUNO - Dopo la guerra dei confini, è iniziata un’altra epica vertenza con la vicina provincia di Trento: quella per la concessione dell’area demaniale sul ghiacciaio della Marmolada. La fase iniziale è a favore della provincia di Belluno, ovvero il territorio in cui insiste la funivia con tre tronconi, che da Malga Ciapela, in comune di Rocca Pietore, porta sino alla cima di Punta Rocca, sulla Marmolada, la regina delle Dolomiti. Una recente ordinanza delle Sezioni unite della Cassazione, infatti, dà ragione alla società che la gestisce: la Marmolada srl con sede a Bolzano. Era stata proprio questa impresa, che fa riferimento all’impiantista Valentino Vascellari, assistito dall’avvocato Guido Barzazi di Venezia, a ricorrere alla suprema Corte per vedere riconosciuta la competenza del Tribunale superiore delle acque sull’area del ghiacciaio concessa. La provincia autonoma di Trento sosteneva che la questione dovesse andare affrontata dal Tribunale amministrativo regionale di Trento. «I ghiacciai rientrano nella categoria dei beni qualificabili “acque pubbliche”», hanno sancito i giudici, per la prima volta in assoluto a livello di giurisprudenza.

E alla fine le Sezioni unite della Cassazione, con un’ordinanza, hanno dichiarato che la giurisdizione sulla controversia appartiene al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. Il procedimento quindi si è incardinato a Roma e la prima udienza sarà nei prossimi mesi. 


LA QUESTIONE
Solo allora si entrerà nel vivo della questione concessione e indennizzi in cui è in gioco il futuro stesso dell’impianto di Malga Ciapela: senza il ghiacciaio e senza sci le stagioni sarebbero tutte in salita. Nel 2003 la Provincia autonoma di Trento le aveva concesso una porzione del terreno demaniale del ghiacciaio della Marmolada, in comune di Canazei, in cui erano presenti piste di sci, impianti di risalita e servizi ausiliari connessi, per una durata di 20 anni, decorrenti in sanatoria dal 1999, rinnovabile su domanda per ulteriori venti anni e con espressa previsione dell’indennizzo alla scadenza o in caso di risoluzione unilaterale da parte della concedente. Ebbene alla scadenza nel 2022 è stata rinnovata per soli 10 anni e senza ipotesi di indennizzo. La società Marmolada srl ha accettato, riservandosi di procedere a vie legali per chiarire la questione. Così con un ricorso l'azienda proprietaria della funivia di Malga Ciapela contestava la durata della concessione, ridotta a dieci anni con possibilità di rinnovo, rispetto ai venti anni precedenti, e l'assenza di una clausola di indennizzo in caso di scadenza o rescissione anticipata del rapporto. Insomma se nel 2032 la provincia di Trento decidesse di non concedere più il ghiacciaio tutti gli investimenti e i lavori fatti per la funivia, che vive della stagione sciistica, non troverebbero ristoro.


IN AULA
La questione centrale dibattuta dinanzi alla Cassazione riguardava la determinazione della giurisdizione competente a decidere sulla controversia. La Suprema Corte ha stabilito che i ghiacciai rientrano nella categoria delle acque pubbliche, come già delineato da precedenti disposizioni normative che li includono nel demanio idrico. Un ulteriore elemento formale che ha rafforzato questa interpretazione è stata l'iscrizione del ghiacciaio della Marmolada nell'Elenco delle Acque pubbliche della Provincia di Trento, considerata dalla Corte come una chiara indicazione della sua appartenenza alla categoria delle acque pubbliche.


SENZA PRECEDENTI
È la prima volta che la Cassazione si esprime specificamente sul tema di un ghiacciaio, stabilendo importanti principi in merito alla gestione delle acque pubbliche e alla loro qualificazione giuridica. I giudici chiariscono aspetti legati alla gestione dei ghiacciai e al riconoscimento della loro natura di acque pubbliche.

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