Valbelluna diventa un marchio. L'obiettivo? Il rilancio del territorio dal Monte Avena a Longarone

Domenica 29 Ottobre 2023 di Giovanni Santin
Valbelluna diventa un marchio

LONGARONE (BELLUNO) - Registrato all’ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico e pubblicato nel bollettino del luglio 2022, il nuovo marchio Valbelluna è stato presentato ieri in occasione dell’apertura dello stand ad Arredamont dell’associazione culturale Veses. Un’iniziativa progettata e fortemente voluta dalla stessa associazione presieduta da Luciano Dal Molin che ora mette sul tavolo un marchio originale e dinamico che può essere composto e ricomposto in base alle esigenze e all’evento da promuovere. Una storia di identità e appartenenza territoriale che nasce per promuovere e valorizzare le eccellenze culturali e turistiche del territorio. Ma che può essere raccontata anche da un altro punto di vista.


MARCHIO TURISTICO
L’idea di un brand territoriale per promuovere la Valbelluna nasce infatti ancora nel 2016. Sette anni fa infatti il Veses era venuto a sapere come una realtà imprenditoriale coreana avesse acquistato il dominio Valbelluna.com in un’ottica di mercato, proprio prevedendo un trend di crescita delle ricerche connesse a questa parola chiave. «È interessante notare - spiegano i promotori - come all’estero ci sia estrema attenzione alle Dolomiti e nello specifico alla Valbelluna, mentre chi ci vive spesso sottovaluta l’immensa bellezza in cui è immerso». Il dominio allora era in vendita a prezzi folli, ma nel corso degli anni l’associazione ha continuato a lavorare per appropriarsene, fino a riacquistarlo a un costo importante, ma ragionevole, nel 2022. Nel frattempo il sodalizio, in collaborazione con uno studio di marketing con sede a Edimburgo, ha dato vita al logo Valbelluna. Un logo dinamico, si diceva, composto dalla scritta Valbelluna il cui profilo superiore intende richiamare in modo stilizzato il profilo delle Dolomiti Bellunesi; il marchio è poi completato da alcune forme geometriche di colori tipici della valle: vivaci tonalità di verde, azzurro, blu e toni che richiamano il caratteristico colore delle Dolomiti. Originale e nuovo il fatto che queste forme si possano scomporre e ricomporre in maniera diversa e creativa per formare icone rappresentative di paesaggi o di concetti diversi a seconda dell’utilizzo e del contesto: di volta in volta i diversi elementi potranno infatti essere utilizzati per esempio per comporre un libro se l’evento è di tipo culturale, o mettere in primo piano il paesaggio se si tratta di un’escursione e di una promozione turistica. Un logo che così diventa vivo e dinamico e muta in base alle esigenze pur mantenendo il suo stile e la sua identità. «Per questo lo riteniamo rappresentativo dell’intera Valbelluna – ha detto Dal Molin presentandolo ieri - che a seconda della zona offre delle peculiarità molto diverse: dalla storia e cultura dei borghi e delle città di Feltre e Belluno, alle esperienze sportive e agonistiche che si possono provare sul monte Avena, in Nevegal, al lago di Santa Croce e nei vari canyon e forre del territorio, passando per le esperienze enogastronomiche con i prodotti locali e quindi un solido legame con il bio-distretto Valbelluna, alle attività all’aperto nella campagna bellunese o in montagna, comprendendo anche le tante attività culturali delle associazioni all’offerta rivolta ad un turismo sostenibile”. Una volta pronto, il marchio è stato registrato dall’associazione culturale Veses al ministero: «Ci sembrava strano che nessuno l’avesse fatto prima e con questo gesto abbiamo voluto proteggere la vallata da un eventuale privato che potesse registrare un marchio per uso speculativo; soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali, ci è sembrato un gesto doveroso e di buon senso». L’idea è quella di collaborare con tutte le realtà già presenti in provincia. Ecco perché  appena ottenuta la registrazione, il marchio è stato presentato in Provincia, alla Dmo e al Consorzio Turistico Dolomiti Prealpi e poi tutti insieme si sono recati in Regione per presentare l’iniziativa raccogliendo il plauso istituzionale, poiché la strada dei marchi territoriali è proprio quella indicata da Venezia.

Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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