Lamon, l'ex convento di Maria Bambina accoglie 5 migranti. Tra non molto saranno in 25

Venerdì 11 Agosto 2023 di Eleonora Scarton
Lamon, l'ex convento di Maria Bambina accoglie 5 migranti. Tra non molto saranno in 25

LAMON - Arriveranno oggi a Lamon i primi cinque richiedenti asilo. Si apre così ufficialmente il centro accoglienza dell'altopiano, il secondo in provincia dopo quello di Tai di Cadore. Il clima, al momento, sembra tranquillo, come conferma il primo cittadino Loris Maccagnan, anche se le incognite sono ancora molte.

La Provincia nel frattempo cerca nuovi edifici da adibire a centri di accoglienza.

L'ARRIVO

Erano attesi a giorni, ma ieri è arrivata la conferma che quest'oggi arriveranno a Lamon i primi cinque richiedenti asilo. «I migranti saranno ospitati presso l'ex convento delle suore di Maria Bambina, edificio che si affaccia nella piazza del paese spiega il primo cittadino Loris Maccagnan -. La struttura può ospitare fino ad un massimo di 25 persone e contiamo, nel giro di pochi mesi, di arrivare al massimo della capienza vista l'emergenza che vi è». Il centro sarà gestito dalla cooperativa Integra, braccio operativo del Ceis di Belluno, cinque dipendenti che si occuperanno della mediazione culturale, della cucina, della sorveglianza e quant'altro sarà necessario.

IL CLIMA

Nelle scorse settimane il sindaco ha organizzato un Consiglio comunale a cui ha invitato anche il Prefetto di Belluno seguito da un incontro pubblico con i responsabili del Ceis. L'obiettivo era quello di spiegare il percorso ai cittadini. Si è parlato di sicurezza e del fatto che la loro presenza non andrà a caricare i servizi pubblici. «Il fatto di aver parlato con i cittadini sottolinea Maccagnan ha creato un senso di consapevolezza tra di loro. È chiaro che, rispetto al numero totale della popolazione, chi ha partecipato agli incontri è stata una minima parte. Chi c'era però ha capito il contesto, la situazione, e conosce a cosa andremo incontro. È chiaro però che finchè non saranno qui e non vedremo concretamente l'evoluzione della situazione qualche dubbio permane. Ma credo che questo sia del tutto normale». Che inserimento sarà? "Ritengo che sarà un inserimento tranquillo, senza scossoni" chiosa il sindaco.

SITUAZIONE GENERALE

Oggi i primi cinque e in breve tempo si arriverà a 25. Questi si sommano ai 38 già accolti nel centro di Tai di Cadore. «Numeri destinati a crescere nelle prossime settimane, visto che la Prefettura ci comunica che arriveranno altre persone - sottolinea il presidente della Provincia Padrin -. Il prefetto ci ha chiesto di passare in rassegna gli edifici di proprietà provinciale per capire se c'è la disponibilità ad aprire altre soluzioni». Gli uffici di Palazzo Piloni, proprio su questo fronte, stanno lavorando per un "censimento", anche se al momento non risultano edifici vuoti e già pronti da allestire alla prima accoglienza.

LA PROVINCIA

Il presidente Padrin, pur non dichiarandolo apertamente, entra nella polemica innescata dal segretario provinciale della Lega Andrea De Bernardin il quale ha affermato che l'ospitalità dei migranti deve essere lasciata a chi la vuole fare e che è inutile insistere con quei comuni che non vogliono rendersi disponibili. «I sindaci diventano l'unico soggetto a dover gestire sui loro territori gli arrivi dei richiedenti asilo, che sono un tema nazionale, che il Governo scarica sull'ultimo anello della catena - afferma Padrin -. Ci sono due alternative: rispondere in maniera attiva, cercando di fare il possibile perché la gestione di queste persone non diventi un problema che ricade sulla collettività delle comunità locali; o girarsi dall'altra parte, scaricando il problema a casa del "vicino", come suggerirebbe qualcuno. Creare divisioni tra sindaci, facendo credere che la gestione migranti distolga l'attenzione dalle esigenze del territorio, rischia di essere pericoloso, anche perché I sindaci hanno come prima priorità le comunità locali che amministrano. Credo invece che il Governo debba trovare una modalità che dia risposte concrete ed efficaci, perché i proclami sono sempre facili se poi a risolvere i problemi sono i sindaci».

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