Telefoni muti e un masso pronto a crollare sopra la strada: l'odissea senza fine delle frazioni dimenticate

Venerdì 22 Settembre 2023 di Federica Fant
Una frana a Piandelmonte

BELLUNO - A Piandelmonte Tassei e Ronce da venerdì scorso la linea telefonica è ancora interdetta. Come se non bastasse sulla strada che collega Piandelmonte a Tassei imperversa un grosso masso di circa un metro quadrato, sostenuto solo da alcune radici. Potrebbe finire in strada da un momento all'altro. Gianni Piol torna così a farsi portavoce degli inevitabile malumori dei residenti che hanno dovuto lottare duramente, nei mesi estivi, per farsi ripristinare la linea telefonica.

«SOLO LA BOLLETTA RESISTE»
«Abbiamo atteso qualche giorno, sperando che il guasto venisse risolto.

Ma non è accaduto. Da venerdì scorso siamo ancora privi della linea telefonica dice -. Spiace constatare che siamo alle solite. Non sono stati continuati i lavori per il rinnovo del tratto di linea telefonica iniziato mesi fa». Il pensionato contata amaramente: «Dalla Tim sono capaci di inviare la bolletta e poi i servizi rimangono quel che sono. Venerdì abbiamo segnalato il guasto e han garantito che per lunedì, quindi per 4 giorni fa, sarebbe stato riparato. Ci troviamo con un servizio sempre a singhiozzo, ma la bolletta la paghiamo per intero. Noi siamo abituati a pagare un disservizio 2-3 mesi all'anno. Questa è la verità. Proprio in una zona dove andrebbe garantito maggiormente».

«SIAMO TORNATI INDIETRO»
Ci sono infatti anziani che utilizzano il telefono in caso di necessità, persone poco pratiche con i cellulari. Ma anche gli smarthphone, per funzionare, hanno bisogno di campo. E spesso questo lo si trova uscendo da casa, vicino all'orto o in un prato. Piol conclude il suo sfogo: «Dispiace lamentarsi, perché il gestore sembrava stesso facendo un bel lavoro, ma la situazione non cambia e siamo tornati indietro di 100 anni».

MOVIMENTI FRANOSI
E se le comunicazioni sono difficili rimane il nodo della viabilità, che ogni giorno presenta delle difficoltà. Da anni Belluno Alpina sta cercando di far capire alle varie amministrazioni che il famoso spopolamento è dovuto proprio a queste condizioni. «Movimenti franosi come quest'ultimo erano già stati segnalato anche negli anni 2020-21 e l'allora sindaco Massaro aveva eseguito un sopralluogo - aggiunge Gimmy Dal Farra -. In occasione di quelle forti piogge il terreno si era mosso verso il torrente Cicogna di un metro. E sotto c'è la strada che porta al mulino. Sempre in quell'occasione si era originato un altro movimento franoso sulla strada principale a poche centinaia di metri prima di Piandelmomente, in località Campagol. Sarebbe utile intervenire, perché queste zone, che sembrano così lontane, sono oggetto di un lento ripopolamento, tanto che negli ultimi mesi si contano ben quattro insediamenti di nuclei famigliari in più».
Per Belluno Alpina, che da anni promuove politiche territoriali volte al ripopolamento delle zone di montagna, con tanto di proposte consegnate nero su bianco alle amministrazioni.
 

Ultimo aggiornamento: 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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