BELLUNO - Passata la doppia buriana notturna del 30 ottobre e del 2 novembre, il territorio si lecca le ferite, anche se il bilancio non è così negativo, soprattutto se confrontato con le previsioni della vigilia. Il bollettino peggiore è quello sul fronte dei collegamenti, le strade restano il tallone di Achille in un sistema idrogeologico fragile come quello delle nostre montagne.
QUI FADALTO
L'esempio più azzeccato è quello dell'Alemagna in zona Fadalto: la statale resta chiusa in entrambe le direzioni e anche la deviazione possibile in passato per le borgate intorno ai laghi blu, siamo in provincia di Treviso in Comune di Vittorio Veneto, non risolve l'interruzione: il semaforo resta acceso sul rosso a valle della frazione e l'unica alternativa è l'A27 da imboccare a Vittorio Veneto nord per salire a Belluno e in Fadalto per scendere verso la pianura.
LE CHIUSURE
Oltre al Fadalto, lungo la strada statale 51 di Alemagna, è stato chiuso il tratto a Vodo di Cadore, in direzione Cortina D'Ampezzo, a causa dell'allagamento della sede stradale che rischiava di diventare un pericolo per gli automobilisti. Una colata detritica è invece stata la causa della chiusura totale al transito della strada provinciale 21 nel comune di Quero Vas; nonostante l'intervento già giovedì sera, la decisione è stata quella di non riaprire, ma di effettuare delle verifiche per accertarsi della situazione a monte del punto in cui i detriti sono scesi a valle, coinvolgendo anche la sede stradale. Interdizione totale alla circolazione anche per la provinciale 152, all'altezza di Miane e, successivamente, a Rolle. In Cadore prosegue la chiusura della provinciale 33 "Sauris" al confine con la provincia di Udine. Infine, prosegue anche l'interdizione totale alla circolazione e senso unico alternato della provinciale 19 a Lamon. A queste chiusure se n'è aggiunta una un'ulteriore ieri, quella della provinciale 635 del Passo San Boldo, con l'istituzione di un senso unico alternato regolato da impianto semaforico dalla progressiva nel comune di Borgo Valbelluna. Il sindaco di Auronzo Dario Vecellio Galeno ha infine emesso un'ordinanza che di fatto anticipa di qualche giorno la prevista chiusura della strada che sale alle Tre Cime. Il motivo resta quello della sicurezza per chi transita: in alcuni punti infatti non è escluso che dai pendii possano staccarsi frane e colate.
LE RIAPERTURE
Il miglioramento delle condizioni meteo del pomeriggio di ieri ha permesso la riapertura della provinciale 2 della Val del Mis da Gena Bassa a Titele. Quando non piove è la neve a creare qualche difficoltà agli automobilisti e ai camionisti. Sopra il 1500 metri di altitudine un po' in tutta la provincia, una coltre bianca di una decina di centimetri di neve fradicia ha coperto le strade per i passi. In mattinata ieri ne ha fatto le spese l'autista di un tir diretto in Trentino attraverso il passo di Campolongo: a un certo punto il camion non andava più avanti nè indietro ed è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per riportare il mezzo in condizioni di muoversi senza rischi. Automobilisti senza catene nè gomme da neve hanno sfidato il meteo salendo al Giau: anche in questo caso hanno dovuto intervenire i pompieri che hanno tolto dai guai gli incauti.
IN PREFETTURA
Rientrato l'allarme meteo, sono tornati oggi a scuola gli studenti della provincia dopo il giorno di stop decretato su tutto il territorio. Anche alcune aziende avevano scelto di tenere a casa i dipendenti e il giorno di fermo delle attività oggi consente a molti di ususfruire di un "ponte".