Ultimo “volo” per l’elicottero del Vajont: fu il primo sulla zona del disastro

L’Agusta Bell 47 G-2, cimelio storico dei vigili del fuoco, lascerà il capoluogo

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Daniela De Donà
Ultimo “volo” per l’elicottero del Vajont: fu il primo sulla zona del disastro

BELLUNO - L’elicottero “del Vajont”, carico della sua rarità e della sua storia, verrà rimesso a nuovo.

Per fare, poi, bella mostra in un museo. A Modena. L’Agusta Bell 47 G-2, cimelio storico del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, ha lasciato l’autorimessa di via Col da Ren, sede del Comando provinciale che ha alla guida Matteo Carretto. «Trasferito, messo a disposizione per il restauro torna da dove era partito, cioè al Nucleo Volo Elicotteri di Modena dove si sta predisponendo un’area museale. Il gruppo di appassionati a queste macchine ci ha contattato chiedendoci di far fare all’AB 47 G-2 il percorso inverso», spiega Fabio Jerman, direttore del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Belluno. 


IL TESTIMONE
Il mezzo, a detta dei pompieri bellunesi “anziani”, ha una storia collegata alla tragedia del Vajont: «Non sono un testimone oculare, ma dicono che fu proprio questo il primo elicottero dei vigili del fuoco che, poche ore dopo il disastro, ebbe il compito di sorvolare la piana di Longarone», afferma Jerman, mostrando un misto tra dispiacere per la dipartita dell’elicottero e l’orgoglio per il mezzo che, colpito dalle magagne del tempo, verrà tra un po’ di tempo esposto agli occhi del pubblico in un museo: «Il cupolino aveva cricche, le tappezzerie interne risultavano strappate e consunte dal tempo, il colore rosso non era più acceso – racconta Jerman - noi avevamo le nostre idee su come procedere al rinnovo del mezzo, ne avevamo già ragionato con ex piloti del Nucleo Volo di Venezia. Eravamo in attesa di trovare le risorse economiche necessarie, degli sponsor insomma. Ma siamo contenti del fatto che ora il nostro elicottero è affidato a competenti ed amorevoli mani». Testa e mani del personale dei vigili del fuoco in pensione di Modena: «Sono degli appassionati, sono certo che si prenderanno a cuore anche il nostro elicottero AB 47 G-2». 


IL VIAGGIO
Il mezzo, uscito di linea, era arrivato a Belluno pochi anni fa dal Reparto Volo di Venezia: «L’elicottero stava a Tessera, per motivi di spazio i colleghi veneziani ci avevano chiesto collaborazione per il trasferimento a Belluno. Per un po’ di tempo è rimasto nel nostro piazzale, poi abbiamo pensato che sarebbe stato meglio proteggerlo dalle intemperie e lo abbiamo spostato, posizionandolo dentro all’autorimessa». Ora, dopo l’ospitalità riservatagli affettuosamente dai vigili bellunesi, ecco, quindi, il rientro al Comando di Modena, portando con sé tante storie: l’elicottero AB 47 G-2, con sigla Vfmo, è, infatti, uno dei primi tre elicotteri che nel 1954 hanno ottenuto l’immatricolazione civile dal registro nazionale aeronautico, dando così vita ai primi dei tre nuclei volo dei vigili del fuoco a Modena, Roma e Napoli. Ebbe così inizio la storia della componente aerea del Corpo che oggi conta dodici sedi su tutto il territorio nazionale. 


PIONIERI
Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco è stata la prima amministrazione statale, dopo l’Aeronautica Militare, ad utilizzare l’elicottero per svolgere il proprio compito istituzionale del soccorso tecnico urgente. L’elicottero AB 47 G-2 ha volato durante le operazioni di soccorso sulla piana del Piave spazzata dall’onda del Vajont nel 1963. Negli anni Settanta il velivolo è stato assegnato al reparto volo di Venezia, dove ha volato fino alla fine degli anni Ottanta. Fino ad arrivare, come già detto, alla sede del Reparto Volo di Venezia. «Oggi tutto il Nord-est, compreso dunque il Comando di Belluno, per quel che concerne l’utilizzo di elicotteri ha come riferimento il Nucleo Volo che ha sede all’aeroporto di Tessera», conclude Fabio Jerman.
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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