Morì folgorato in chiesa, i periti: «Erano cavi killer, bastava toccarli»

Venerdì 2 Giugno 2017 di Olivia Bonetti
Morì folgorato in chiesa, i periti: «Erano cavi killer, bastava toccarli»
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MEL - «Chiunque avesse toccato quel cavo sarebbe morto: era in situazione precaria». Non hanno lasciato spazio a dubbi i consulenti di Procura e parte civile che ieri hanno parlato in Tribunale a Belluno nel processo per la morte di Loris De Faveri di Farra di Soligo. Il tecnico trevigiano della Edil Group morì il 26 settembre 2014 a 42 anni, folgorato da un cavo elettrico mentre lavora al restauro del tetto della chiesa di Villa di Villa di Mel.

Per la Procura si trattò di omicidio colposo. Alla sbarra con quell'accusa oltre al committente, ovvero il parroco don Giuseppe De Nardo, 78 anni, originario di Refrontolo ci sono altri 6 imputati: il 39enne titolare della ditta Lorenzon Costruzioni di Pieve di Soligo, Andrea Lorenzon; il capocantiere Ottavio Paier, 44 anni di Cison di Valmarino; la titolare della Edil Group srl, ditta subappaltatrice ed esecutrice dell'opera, Francesca Cais, 48 anni di Conegliano e il preposto Mauro Meler di Pieve di Soligo 49 anni; il titolare della Altedil srl di Istrana, la ditta che installò il ponteggio, Andrea Durigon 44enne di Istrana e Mario Dall'Asen, 74 anni di Mel, che eseguì l'impianto elettrico provvisorio. 


 
Ultimo aggiornamento: 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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