Morì folgorato sul tetto «Impianto fuori norma»

Sabato 14 Gennaio 2017
Morì folgorato sul tetto «Impianto fuori norma»
«Il differenziale non funzionava correttamente». Il dispositivo di sicurezza in grado di interrompere il flusso elettrico di energia nell'impianto in caso di guasto nel contatore della chiesa San Nicolò era a 300mila ampere, ma doveva essere a 30mila.
È questo uno dei fattori, secondo quanto ricostruito dallo Spisal, che avrebbero contribuito alla morte del tecnico della Edil Group, Loris De Faveri di Farra di Soligo. Il 42enne il 26 settembre 2014 rimase folgorato da un cavo elettrico mentre lavora al restauro del tetto della chiesa di Villa di Villa di Mel. E ieri mattina numerosi testi in Tribunale a Belluno hanno ripercorso le ore del decesso, rispondendo alle domande del pm Sandra Rossi. Sono 7 gli imputati accusati di omicidio colposo: il parroco Giuseppe De Nardo, 78 anni, originario di Refrontolo (avvocato Vanni Sancandi); il 39enne titolare della ditta Lorenzon Costruzioni di Pieve di Soligo, Andrea Lorenzon (avvocato Boris Cagnin); il capocantiere Ottavio Paier, 44 anni di Cison di Valmarino (avvocati Elisa De Bertolis e Lorenzo Botteon); la titolare della Edil Group srl, ditta subappaltatrice ed esecutrice dell'opera, Francesca Cais, 48 anni di Conegliano (avvocati Stefano Arrigo e Lorenzo Locatelli) e il preposto Mauro Meler di Pieve di Soligo 49 anni (avvocato Stefano Arrigo); il titolare della Altedil srl di Istrana, la ditta che installò il ponteggio, Andrea Durigon 44enne di Istrana (avvocati Alessandro Zanon e Mauro Bosco) e Mario Dall'Asen, 74 anni di Mel (avvocato Vanni Sancandi), che eseguì l'impianto elettrico provvisorio. Incolpate 4 ditte Lorenzon, Altedil, Edilgroup e Dall'Asen (avvocati Elena Benvegnù, Claudio De Pellegrini, Giuseppe Basso e Giovanni Losso). Nel processo chiamati anche i responsabili civili, le assicurazioni tenute a risarcire i danni (avvocato Luciano Perco). I familiari del defunto hanno chiesto 2,5 milioni di euro: sono costituiti con gli avvocati Lucia Casella e Giovanni Scuderi.
E ieri è emerso che sarebbero state più d'una le irregolarità in quel cantiere. Non era stata rimossa la linea (il filo killer) della chiesa. Non erano stati coperti i cavi con l'apposito tubo di plastica. Non venivano tenuti a distanza i lavoratori da quel punto.

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