Belluno. L'appello di "Fiat 500 Club Italia": «Queste auto sono un pezzo di storia, un patrimonio da salvare, non rottamatele»

Martedì 18 Luglio 2023 di Raffaella Gabrieli
Belluno. L'appello di "Fiat 500 Club Italia": «Queste auto sono un pezzo di storia, un patrimonio da salvare, non rottamatele»

BELLUNO - «Bellunesi, non rottamate le vostre Fiat 500: rappresentano un pezzo di storia dell'Italia e anche, sicuramente, delle famiglie di ognuno di voi.

Al contrario, tiratele fuori dai depositi impolverati e restauratele. Infine, se volete, entrate a far parte del "Fiat 500 Club Italia", riconosciuto dalla casa madre di Torino: siamo una grande e affiatata famiglia». È questo l'appello lanciato da Giulio Pirolo, fiduciario del sodalizio per la provincia di Belluno, nel giorno del raduno dolomitico di domenica che ha percorso Agordino e Zoldo.

LA SITUAZIONE

«Le Fiat 500 d'epoca ancora circolanti in provincia di Belluno - spiega Pirolo - sono 1084. Più o meno una vettura ogni duecento abitanti. Di contro gli iscritti al nostro sodalizio, al 31 dicembre dell'anno scorso, sono una ventina. Sarebbe bello riuscire ad avvicinare al Club questa moltitudine di persone. Invito i diretti interessati a contattarmi». Pirolo, medico di base in pensione, ha una vera e propria passione per le Fiat 500 e altrettanto amore è destinato al parco macchine che potenzialmente potrebbe riemergere da garage dimenticati. Lui, di queste mitiche utilitarie, ne ha 19. «La prima che acquistai - ricorda - era nera, targata Roma. Portandola dal carrozziere a sistemare mi disse che essa nasceva bianca e che era stata ridipinta. Capii che per approfondire il mio hobby ce n'era ancora tanta di strada da percorrere... Ho studiato molto e ora posso dire di avere sul tema una buona cultura».

L'ULTIMA ARRIVATA

Delle 19 Fiat 500 possedute, tutte funzionanti, revisionate e assicurate, la più vecchia è una serie N del 1959. Mentre l'ultima arrivata giunge da Genova. «Attirato da un avviso di vendita - racconta il fiduciario - qualche mese fa sono partito in treno per raggiungere la città ligure. L'ho vista e mi è subito piaciuta: si tratta di una serie R colore rosso corallo. Il ritorno, fino a Belluno, l'ho fatta guidando proprio lei». Ma Pirolo, assieme alla figlia Lucia medico anche lei, ai tempi del Covid passò alla ribalta delle cronache per raggiungere i pazienti per la vaccinazione a bordo di un furgoncino 500 del 1975 trasformato in auto medica su disegno del figlio designer Giorgio, "padre" della famosa supercar Frangivento. «In quel triste periodo - sottolinea - volevamo regalare un sorriso».

LA MANIFESTAZIONE

Al raduno di domenica, a cui ha partecipato anche il responsabile regionale del Club Bruno Masato, erano presenti 36 auto provenienti dal Bellunese ma anche dal Vicentino, Veneziano, Trevigiano, Trentino e Friuli per un totale di una settantina di persone che sono state accolte, come punto di ritrovo per la colazione, al Peron di Sedico. «Qui - spiega Pirolo - sono state illustrate le realtà storiche del percorso che si sarebbe compiuto: l'area di Candaten, le miniere di valle Imperina, la ex ferrovia Bribano-Agordo, il sito industriale di Agordo con Luxottica come leader». E poi la descrizione delle montagne, i danni di Vaia e bostrico. Prima della visita guidata a Colle Santa Lucia con l'accompagnatrice Giulia Tasser, aperitivo alla terrazza del Belvedere Grill con specialità locali: miele Agostini e formaggi di capra del Maso Colcuc. Infine, pranzo al sacco in zona Mont del fen ai piedi del monte Pelmo e merenda alla gelateria Pelmo di Dont. Sono tanti gli appuntamenti del Club in calendario, consultabili sul sito www.500clubitalia.it. Il primo è a Modolo di Belluno, in occasione del patrono San Lorenzo. In villa, esposizione di Fiat 500 ma anche iniziative collaterali di altro tipo.

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