Lettera volgare (e minacciosa) di un ultras no vax. Non merita alcuna risposta. Ma qualche riflessione sì

Venerdì 15 Settembre 2023

Egregio direttore,
buon per lei che scrive di essere vivo e in discrete condizioni di salute, ci sono però centinaia di migliaia di italiani che non possono dire altrettanto. Io, che non sono stupido, non ho mai fatto tamponi nè vaccini, a quasi settant'anni sto benissimo e non ho bisogno di medici e medicine. Però quasi tutti i miei familiari ed amici, tutti felicemente vaccinati più volte, son diventati dei relitti umani, sempre fuori e dentro da medici, ospedali e farmacie, di notte non dormono e di giorno arrancano penosamente, alcuni hanno difficoltà di parola con problemi cognitivi. A questi poveracci quando si lamentano dei loro problemi di salute sono solito rispondere così: «Arrangiatevi pirla, vi sta bene, così imparate ad ascoltare quello che raccontano la televisione, i giornali, i politici e i pseudo esperti sanitari delinquenti. Ve la siete voluta e adesso ve la tenete, amen».
P.S. Anche lei potrebbe fare la fine del suo ex collega Monestier: ci pensa mai?

Roberto Dassi


Cari lettori,
oggi non rispondo a chi mi ha scritto.

Non vale proprio la pena di replicare a tante parole in libertà, a una tale accozzaglia di falsità e di esempi di sconfinata miseria umana. Mi rivolgo invece ai pochi o tanti che seguono questa rubrica. Quella che avete letto è, in ordine di tempo, solo l'ultima delle numerose missive, più o meno dello stesso tipo e dello stesso tono, che in questi ultimi tre anni ho ricevuto dagli ultras delle teorie no vax. Lettere astiose e volgari che in numerosi casi si concludevano con un benevolo augurio di fine-vita rivolto alla mia persona. Questa volta l'autore della lettera che ho pubblicato, ha la gentilezza di ricordarmi la prematura morte di un mio bravissimo collega, Omar Monestier, direttore del Messaggero Veneto e del Piccolo. È persino inutile sottolineare che il decesso di Omar, avvenuto poco più di un anno fa, non ha nulla a che fare con il Covid o con i vaccini. Ma questo è un dettaglio: per i fanatici anti-vaccino il vero e il falso sono irrilevanti, contano solo le loro granitiche certezze, a cui tutto si deve e si può piegare. Qualcuno si chiederà perché pubblico una così spregevole lettera o perché diamo spazio a questi deliri. Non certo per vittimismo o ansia di protagonismo. Ma perché, semplicemente, anche questa è una parte della nostra realtà. Lo faccio per ricordarci che i Roberto Dazzi (ammesso che sia il vero nome dell'autore di questa lettera) esistono. Ed è bene ogni tanto constatare con i propri occhi l'intolleranza e l'odio di cui alcune persone, non pochissime purtroppo, sono capaci. E riflettere sull'irriducibile e volgare disprezzo nei confronti degli altri - persino della loro vita e della loro salute - che qualcuno, quasi sempre vigliaccamente celato dietro un indirizzo mail ombra, riesce a diffondere impunemente nella nostra società. Spesso di fronte a questi comportamenti preferiamo far finta di nulla. Girarci dall'altra parte, seppellirli con la nostra indignata o inerte indifferenza e guardare oltre. Forse sbagliamo.

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