Ecco perché è giusto raccontare gli attentati

Sabato 25 Marzo 2017
14
Caro direttore, 
a Londra l'ennesimo attentato e come sempre è tragico il bilancio con cinque morti e numerosi feriti. Un atto terroristico avvenuto davanti alla sede del più antico parlamento del mondo, simbolo di civiltà e di democrazia, valori di cui noi occidentali andiamo orgogliosi. E' un episodio in sè terribile ma che credo debba farci riflettere, in questo come in altri casi, su un aspetto che riguarda i mezzi di informazione di massa. Giornali e televisioni hanno infatti dato ampio risalto a quanto accaduto con notiziari straordinari e titoli in prima pagina che richiamano l'attenzione sulla minaccia rappresentata dal terrorismo. Una scelta che però rischia di mettere in secondo piano quello che a mio avviso è il vero evento di questa settimana e che riguarda il 60° anniversario della firma del Trattato di Roma che istituì la Comunità economica europea. Quella scelta consentì al nostro continente, dopo secoli di guerre, di vivere decenni di pace e di crescita economica, civile e culturale nel tentativo di realizzare un impegnativo progetto, un sogno, al quale via via hanno aderito numerose altre Nazioni.


Maurizio Conti
Portogruaro (Ve)



Caro lettore, 
i 60 anni dei Trattati di Roma sono molto più che un semplice compleanno. Ma per non permettere ai terroristi di oscurare le celebrazioni, avremmo dovuto impedire loro di seminare, ancora una volta, morte e paura nelle nostre città. Non siamo stati in grado di farlo. Anzi, questa volta, l'attacco ha avuto come obiettivo proprio uno dei simboli della democrazia occidentale e quindi europea: il Parlamento britannico. Dovevamo mettere il silenziatore alla notizia? Rinunciare alla libertà di informazione, cioè a uno dei capisaldi del nostro modo di essere e di vivere? Questo sì sarebbe stato fare un regalo enorme agli strateghi del terrore islamico. Noi non firmiamo la nostra resa perchè giornali e tv dedicano (aggiungo: giustamente), molto spazio alle imprese dei terroristi e ai loro bestiali disegni. Noi firmiamo la nostra resa se rinunciamo ai nostri valori e se non siamo in grado di interrompere questa spirale distruttrice e la cultura di morte che la alimenta. Speriamo che le celebrazioni dei 60 anni del Trattato di Roma, non a caso protette da imponenti misure di sicurezza, servano a riflettere anche su questo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci