​Proteste legittime, ma chi ha eletto Trump non è figlio di un Dio minore

Mercoledì 25 Gennaio 2017
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Egregio Direttore,
si può senz'altro comprendere che la vittoria di Trump possa aver messo di malumore una parte della popolazione, non solo americana ma addirittura mondiale. Ciò comunque non giustifica, a parer mio, le reazioni violente, come quelle che si sono verificate in varie parti del mondo, anche perché Trump è stato eletto in modo democratico, secondo le norme Usa. Le regole del buon vivere richiedono che chi viene eletto in modo democratico abbia il diritto di essere accettato: se, alla fine del suo mandato, il suo operato non sarà ritenuto soddisfacente non verrà più rieletto. 

Ma tale visione non è condivisa soprattutto dalle sinistre che si definiscono democratiche ma che ritengono invece che sia democraticamente giusto e lecito esprimere il dissenso anche in maniera violenta e non pacifica quando le cose non vanno secondo i loro piani . La presunzione di avere sempre la verità in tasca, la supponenza con cui vengono trattati gli avversari, il senso di superiorità intellettuale sono le tristi caratteristiche di queste sinistre: chi non è come loro non solo non capisce nulla ma è anche mentalmente tarato. Ed è in questo contesto che il democratico Beppe Servergnini l'altra sera, ospite della Gruber, ha democraticamente suddiviso in tre categorie gli italiani che si dichiarano favorevoli all'elezione di Trump, facendo democraticamente capire che si tratta di poveri deficienti. Ora, caro Severgnini, a me pare che se è democratico il fatto che se io non la penso come te merito di essere democraticamente definito come diversamente intelligente, per par condicio, consentimi di applicare democraticamente lo stesso giudizio anche a te, alla faccia della tua superiorità morale ed intellettuale! 


Giorgio Moretti
Padova


Caro lettore, 
si può guardare al neo presidente degli Stati Uniti con simpatia o al contrario con preoccupazione e persino con disprezzo. Penso però che alcuni principi non possano essere messi in discussione: Trump è stato liberamente eletto e ha il pieno diritto di guidare, con le sue idee e i suo programmi, il più potente paese del mondo. Non penso che gli elettori americani che hanno votato Trump siano figli di un Dio minore nè che una grande democrazia come gli Stati Uniti abbia bisogno delle sentinelle democratiche italiane o europee per decidere il proprio destino. D'altro canto chi non condivide la sua strategia e le sue posizioni ha tutto il diritto di protestare, in piazza o dovunque lo ritenga opportuno. In una democrazia le opinioni non si esprimono solo con il voto ma anche attraverso altre forme di manifestazioni del proprio pensiero.

Non c'è nulla di male o di strano se poche o tante persone decidono di scendere per strada a contestare il presidente del loro Paese. E' in un indice di vitalità e di tensione democratica. In altre super potenze, penso alla Russia o alla Cina, sarebbe certamente più difficile farlo. Anche se non mi pare che questo generi uguale indignazione in autorevoli commentatori. 
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