Renzi: «Sala è onesto, si preoccupino di Roma»

Sabato 17 Dicembre 2016 di Alberto Gentili
Renzi: «Sala è onesto, si preoccupino di Roma»
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Matteo Renzi non vuole uscire ufficialmente allo scoperto sulla vicenda di Beppe Sala. Dopo le dimissioni, il segretario del Pd trascorre le sue giornate in famiglia o a chattare su Fb per «ascoltare il Paese» e preparare la «ripartenza».

Ma da ciò che ha confidato ai suoi, l’ex premier non è per nulla imbarazzato per l’avviso di garanzia al sindaco di Milano che ha voluto e coccolato: «Non lo sono perché sono certo dell’onestà di Sala. E poi piuttosto che pensare a Milano bisognerebbe pensare a ciò che sta accadendo a Roma». E benedice, Renzi, la decisione del sindaco di autosospendersi «per dare un segno di rispetto ai milanesi». E perché «così si mette fretta alla magistratura: facendo un passo di lato, Sala ha voluto dire ai magistrati di fare in fretta: finché non chiudono l’indagine, che era stata archiviata dalla Procura, Milano resterà senza sindaco...».

«DIFESA SINCERA»
Non è una difesa d’ufficio. Renzi è davvero dalla parte di Sala. E’ stato lui a sponsorizzare la candidatura dell’ex commissario dell’Expo alle primarie del centrosinistra per il ruolo di sindaco. E’ stato lui a stargli a fianco finché è rimasto a palazzo Chigi. Tant’è che il 13 settembre ha firmato con Sala il patto per Milano: 2,5 miliardi per il prolungamento della metropolitana, per il recupero delle periferie, no-tax area sui terreni dell’Expo. E due giorni prima della cocente batosta referendaria, il 2 dicembre, Renzi ha lanciato la città meneghina come «capitale d’Europa» dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Un atteggiamento apprezzato dai milanesi: i Sì alla riforma costituzionale in città sono stati il 51,1 per cento. Solo nell’Emilia Rossa e a Firenze sono stati di più.

Milano, insomma, è il laboratorio del renzismo. Dei moderati che vanno a braccetto con la sinistra. Di una città che cavalcando l’Expò, l’esposizione universale che Renzi considera uno dei suoi maggiori successi, è riuscita ad agganciare un sorprendente e inaspettato risorgimento culturale ed economico. Un «fiore all’occhiello» per Renzi che ha detto mille volte: «Tutti scommettevano che non ce l’avremmo fatta. Invece è andata alla grande e abbiamo dato un esempio al mondo intero». Anche grazie al lavoro di Sala, all’epoca commissario dell’Expo.

«HA FATTO BENE»
Così adesso che il sindaco si trova in guai giudiziari, Renzi e i suoi gli si stringono intorno. Emanuele Fiano, proconsole del Pd nella città meneghina, dichiara: «Va apprezzato il suo gesto, che ha inteso trasmettere ai suoi concittadini l’idea che di fronte a inchieste della magistratura chi svolge ruoli come quello del sindaco deve innanzitutto mettere al primo posto l’esempio del proprio comportamento. Certo della sua onestà, mi auguro che in brevissimo tempo la magistratura milanese possa chiarire la sua posizione, già precedentemente archiviata dalla Procura della Repubblica, per permettere alla città di Milano il ritorno del sindaco nella pienezza dei suoi poteri». Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, aggiunge: «Sono profondamente convinto che Sala sia una persona onesta, che ha svolto il suo lavoro con competenza. In più, da quello che leggo, l’indagine non riguarda in alcun modo benefici che lui avrebbero procurato per sé o per altri».

Montano invece le perplessità per la decisione della Procura generale di riprendere l’inchiesta precedentemente archivia dai pm. «E’ davvero curioso ciò che è avvenuto», si osserva al Nazareno, «rispettiamo i magistrati, ma adesso serve rapidità, la città ha bisogno di un sindaco nella pienezza dei poteri». E non manca un po’ di disappunto per la coincidenza con l’esplosione dell’affair romano: «Senza, avremmo potuto essere molto più duri con la Raggi e il suo braccio destro Marra...».

Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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