Eredità Agnelli, indagini sulle mail tra John Elkann e i fratelli Lapo e Ginevra. «Sapevano dell’evasione?»

I giudici vogliono capire chi beneficia dei «beni da successione non rendicontati»

Domenica 18 Febbraio 2024 di Valeria Di Corrado, nostra inviata
Eredità Agnelli, indagini sulle mail tra John Elkann e i fratelli Lapo e Ginevra. «Sapevano dell’evasione?»

I finanzieri stanno passando al setaccio la mole di materiale digitale e cartaceo sequestrato l’8 febbraio scorso negli uffici di villa Frescot, dove ha la residenza anagrafica John Elkann. L’obiettivo è cercare negli hard disk mail e documenti scambiati tra il presidente della Stellantis e i suoi due fratelli, per capire se Lapo e Ginevra fossero a conoscenza e abbiano in quale modo avuto un ruolo (agendo, eventualmente, in concorso con lui) nel presunto piano architettato per far risultare la nonna Marella fittiziamente residente in Svizzera, in modo da non dover pagare le tasse in Italia. I pm di Torino, che indagano su un’ipotesi di evasione fiscale relativa ad alcuni cespiti dell’eredità degli Agnelli, hanno chiesto agli investigatori della Guardia di Finanza di «individuare gli effettivi beneficiari» delle disponibilità finanziarie «non rendicontate nella massa ereditaria», «con conseguenti ipotesi evasive ulteriori rispetto a quelle contestate» a John Elkann.

Quest’ultimo è al momento l’unico indagato dei tre fratelli per «dichiarazione fraudolenta al fine di evadere l’imposta sul reddito», insieme allo storico commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen, incaricato di amministrare il patrimonio della defunta Marella Caracciolo. «Si rende necessario acquisire - si legge nel decreto firmato dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti procuratori Mario Bendoni e Giulia Marchetti - contratti, scritture, corrispondenza (anche elettronica), disposizioni e ogni altro documento (anche bancario) relativo ai rapporti di cui» Donna Marella, «gli odierni indagati, nonché Lapo e Ginevra Elkann, sono o sono stati fiducianti, titolari effettivi o di cui ne abbiano avuto comunque la disponibilità anche per interposta persona».

Eredità Agnelli, Marella e la finta residenza in Svizzera: l'ipotesi di un'evasione fiscale dal 2015

Dopo che i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Torino, a luglio scorso, avevano avviato un’ispezione nei confronti della P Fiduciaria (conclusasi a metà dicembre «con rilievi» di irregolarità rispetto alla normativa antiriciclaggio), John Elkann il 31 ottobre si era affrettato a presentare delle dichiarazioni integrative sui redditi relative agli anni di imposta 2019-2020-2021, «da cui emerge - si legge nel decreto di perquisizione - la disponibilità di beni collocati all’estero ragionevolmente derivanti dall’eredità di Marella Caracciolo», oltre alla presenza di redditi riconducibili alle società anonime, con sede in Liechtenstein, Blue Dragons e Dancing Tree. «Analoghe risultanze, ossia disponibilità di beni da successione, emergono dalle dichiarazioni presentate per i medesimi anni di imposta dai fratelli di John Elkann, cioè Lapo e Ginevra Elkann», spiegano i pm. È così che è riaffiorato un tesoro da 900 milioni di dollari, complessivamente riconducibile ai tre fratelli.

LA REPLICA DI JOHN

«È di immediata evidenza l’incompatibilità logica e giuridica tra la disponibilità di fondi, peraltro nota da anni, e la circostanza riportata da taluni organi di informazione per i quali sarebbero stati “nascosti - si legge nella nota dei legali che assistono John Elkann - È un’evidente contraddizione, perché gli stessi fondi sono stati regolarmente dichiarati al fisco dal nostro assistito, che ha pagato le imposte dovute e continuerà a farlo». «Inoltre l’attuale assetto proprietario della Società Dicembre, che è stato definito oltre 20 anni fa e che riflette la precisa volontà dell’Avvocato Agnelli nell’assicurare continuità alle attività della famiglia, volontà arcinota e accettata da tutti gli interessati quando ancora era in vita, non può in alcun modo essere messo in discussione», concludono gli avvocati, con una stoccata finale alla madre del loro assistito, Margherita Agnelli, che - dopo aver rinunciato all’eredità per una stima totale (all’epoca) di circa 1,6 miliardi di euro - ha presentato a dicembre 2022 l’esposto alla Procura di Torino dal quale è partita l’inchiesta.

Ultimo aggiornamento: 12:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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