Il ministro Boschi: «Mafia e tangenti? Il Pd non fa sconti, ma altri partiti non fanno pulizia»

Domenica 7 Dicembre 2014
Il ministro Boschi: «Mafia e tangenti? Il Pd non fa sconti, ma altri partiti non fanno pulizia»
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Nella mia famiglia mi hanno insegnato ad aver paura del fascismo Roma. Lo ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, nel corso de 'L'intervistà di Maria Latella su Sky Tg 24.

«Di Salvini non mi preoccupa la copertina su 'Oggì ma il fatto che incontri Le Pen, leader di un partito che tecnicamente si richiama al fascismo - ha detto la Boschi - Nella mia famiglia mi hanno insegnato ad avere paura del fascismo».

Voto anticipato. Al voto anticipato nel 2016 con Silvio Berlusconi riabilitato? «Non è uno scenario possibile perché non andremo a votare fino al 2018.

Di questo sono convinta» dice il ministro Boschi. Quanto alla clausola di salvaguardia rispetto alla possibilità che si voti, però, proprio nel 2016, Boschi sostiene «che non è una clausola, ma un'ipotesi, che a me non piace. Ma siccome la considero una clausola inutile, va benissimo se la vogliamo mettere. Scegliere il 2016 significa solo che teniamo insieme nei tempi le riforme costituzionali, che hanno bisogno di tempi più lunghi, e legge elettorale» e si indica così nel 2016 il termine di fine del percorso.

Caso mafia Capitale. «La magistratura deve fare il suo corso e chi deve parage è giusto che pagni fino in fondo - ha aggiunto il ministro - Per quanto riguarda l'ammistrazione comunale di Roma a quanto mi risulta è indagato l'ex sindaco Alemanno e non l'attuale primo cittadino Ignazio Marino pertanto per quanto mi riguarda Marino deve restare. Non ci sono basi per il commisariamento».

Nessuno sconto. Lo scandalo Mafia capitale «è inaccettabile, una vera e propria vergogna: si facciano presto i processi senza sconti a nessuno» ma evitiamo di fare «di ogni erba un fascio» e «si accertino le responsabilità individuali», dice il ministro Boschi e aggiunge: «Il Pd ha fatto autocritica, ha commissariato il partito romano» iniziando un'opera di pulizia «che gli altri non stanno facendo al proprio interno».

Corsa al quirinale. «Renzi e Bersani non stanno ancora ragionando su un nome condiviso perchè c'è rispetto per Napolitano, non sappiamo quando lascerà e fino ad allora un presidente c'è», contiuna il ministro. Sulla possibilità che il nuovo Capo dello Stato possa essere una donna, il ministro dice di «non appassionarsi» al toto-nomi. «Quando sarà si dovrà cercare un nome condiviso per non ripetere la brutta figura del 2013».

Il caso Censis. Il ministro parla anche del caso Censis. «Sono convinta che De Rita abbia tutte le caratteristiche - spiega sulla nomina del figlio del presidente dell'ente, a direttore generale - ma con questa scelta diamo un messaggio non bello alle persone competenti che spesso credono che conti di più chi conosci rispetto a che cosa conosci. Una scelta diversa avrebbe scoraggiato meno».

Il presepe vietato. Un'altra domanda ha riguardato la vicenda del presepe vietato dal preside in una scuola di Bergamo per non discriminare i tanti bambini stranieri iscritti. «Io faccio il presepe e lo facciamo da sempre a casa mia, ma proprio perchè cristiana credo sia un simbolo e non determinate per sentirsi nello spirito del Natale. Se in una scuola ci sono le condizioni per spiegare a tutti che cosa è un presepe credo possa essere un arricchimento per tutti ma non è determinante».

Ultimo aggiornamento: 17:54

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