SICILIA

Migranti, naufragio al largo di Lampedusa: 41 morti, anche tre bambini. Solo quattro i sopravvissuti

Un barchino si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione nel canale di Sicilia

Mercoledì 9 Agosto 2023

I quattro sopravvissuti all'hotspot di Contrada Imbriacola

I quattro migranti arrivati a Lampedusa questa mattina che raccontano di essere sopravvissuti ad un naufragio sono all'hotspot di Contrada Imbriacola gestito dalla Croce Rossa Italiana.

Sono tre minori da quanto dichiarano, due ragazzi e una ragazza e un uomo adulto provenienti da Guinea e Costa d'Avorio. Lo sottolinea la Cri in una nota. «I migranti raccontano che sull'imbarcazione che avrebbe fatto naufragio c'erano 45 persone partite giovedì sera da Sfax, a quanto pare persone non in relazione familiare con i sopravvissuti. I quattro superstiti al naufragio -rileva la Cri- si sarebbero salvati con delle camere d'aria e poi raggiungendo un'altra imbarcazione in mare. Al momento le condizioni generali di salute sono buone e vengono assistiti e supportati dagli operatori della Croce Rossa. Verranno poi trasferiti dall'hotspot in altri centri a breve».

Secondo i superstiti dalla Libia nessun soccorso

Il naufragio, che è costato la vita a 41 migranti, fra cui 3 bambini, è avvenuto al largo tra Lampedusa e la Tunisia, secondo il racconto dei quattro superstiti che dicono di essere rimasti per diverse ore in acqua, almeno fino a quando non sono riusciti ad avvicinarsi e a salire su una barca in ferro, senza motore, verosimilmente abbandonata dopo un trasbordo di migranti. Su quella carretta sono rimasti alla deriva, trasportati dalla corrente - stando alle confuse dichiarazioni dei naufraghi - per circa 4 giorni. Ad avvistarli e localizzarli ieri è stato l'assetto aereo Frontex che ha fatto scattare i soccorsi. La Capitaneria di porto italiana ha attivato la Guardia costiera libica, perché il natante con i 4 sopravvissuti nel frattempo era finito al largo della Libia, ma nessuno è intervenuto. Le motovedette italiane si sono dunque spostate fino al largo delle acque di Zuwara dove i quattro erano stati soccorsi dalla nave bulk carrier "Rimona" e dove sono stati trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera.

Procura di Agrigento apre inchiesta

È per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato che il procuratore capo, facente funzioni, di Agrigento, Salvatore Vella, ha aperto, a carico di ignoti, un fascicolo d'inchiesta sull'ennesima tragedia verificatasi verosimilmente in acque Sar tunisine: 41 dovrebbero essere le vittime, 4 i sopravvissuti che sono stati salvati, dopo 4 giorni dal naufragio, nel mare di Zuwara in Libia. I quattro naufraghi, fra cui una donna, arrivati all'hotspot di Lampedusa sono fortemente provati e sotto choc. Nelle prossime ore verranno ascoltati, assieme ai mediatori culturali e interpreti, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento che cercheranno di ricostruire cosa sia effettivamente accaduto e di fare chiarezza su alcuni dettagli che, al momento, sembrano essere assai confusi e contraddittori.

Paita: «Governo e Ue intervengano»

«Una nuova Cutro al largo di Lampedusa: l'ennesima tragedia, tante, troppe vite spezzate in cerca di un futuro migliore». Lo scrive su Twitter Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva, a proposito del naufragio avvenuto oggi nel Canale di Sicilia. «Li ha uccisi il mare ma soprattutto l'indifferenza. L'Europa e il Governo non si girino ancora una volta dall'altra parte: c'è il dovere morale di fermare quella che è ormai una vera e propria carneficina», conclude.

 

Borghi (Azione-Italia Viva): «Questa carneficina abbia fine»

«Ancora un naufragio a Lampedusa, ancora vite spezzate in mare. Una preghiera per le vittime, un grido d'allarme al Governo e all'Europa: lavoriamo perchè questa carneficina abbia fine». Così Enrico Borghi, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato

Il barchino di 7 metri naufragato dopo 6 ore di navigazione

I quattro naufraghi hanno raccontato ai militari della Guardia costiera di essere partiti da Sfax in 45, fra cui 3 bambini, alle ore 10 di giovedì. Dopo circa 6 ore di navigazione, il barchino in metallo di 7 metri, si è capovolto a causa di una grande onda. Tutti i migranti - stando a quanto riferito dai superstiti - sono finiti in mare. Solo in 15 avevano un salvagente, ma sono annegati lo stesso. I morti, stando alle testimonianze dei tre uomini e della donna che sono sotto choc, sono 41, fra cui 3 bambini. Né la nave, battente bandiera maltese, bulk carrier «Rimona» che li ha salvati, né le motovedette della Guardia costiera hanno avvistato cadaveri. E questo perché i quattro sono stati soccorsi ieri, dopo più giorni dal naufragio e a distanza da dove si è consumata la tragedia.

Barchino si ribalta nel canale di Sicilia, 41 morti

Quarantuno migranti sono morti dopo che un barchino, salpato da Sfax in Tunisia, si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione nel canale di Sicilia. A raccontare quella che è stata l'ennesima tragedia sono i quattro sopravvissuti, tre uomini e una donna, che sono stati salvati dalla motonave Rimona che, stamattina, li ha trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera. I 4 naufraghi, originari di Costa d'Avorio e Guinea Konakry, sono sbarcati a Lampedusa.

 

 

Un'altra tragedia di migranti. In quarantuno sono morti dopo che un barchino, salpato da Sfax in Tunisia, si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione nel canale di Sicilia. A raccontare quella che è stata l'ennesima tragedia sono i quattro sopravvissuti, tre uomini e una donna, che sono stati salvati dalla motonave Rimona che, stamattina, li ha trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera.

I 4 naufraghi, originari di Costa d'Avorio e Guinea Konakry, sono sbarcati a Lampedusa.

Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 00:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA