ROVIGO - Si appellano a maghi e cartomanti e addirittura chiedono la costruzione di una pista ciclabile per poter far prima, i pendolari della tratta ferroviaria Rovigo-Chioggia, vittime di un'odissea quotidiana che non trova fine. A dispetto degli annunci dei mesi scorsi di potenziamento del servizio, la situazione continua a peggiorare. Ieri un nuovo picco di disavventure quotidiane è stato toccato.
Stavolta ad essere interessate sono state le porte di alcuni treni, rimaste bloccate, costringendo a un super lavoro i macchinisti, che ad ogni stazione si sono dovuti adoperare per sbloccare le uscite ai viaggiatori, altrimenti costretti a rimanere a bordo. Un po' come su un autobus quando, a fermata richiesta, il conducente aziona il tasto di apertura delle porte: ma certo su un treno cose del genere non dovrebbero essere la normalità. Il treno delle 14.38 è stato soppresso appena venti minuti prima della partenza prevista e ritardi generali hanno visto protagonisti quasi tutti gli altri, con quelli serali che nei 15 km di percorrenza sono riusciti ad arrivare a quindici-venti minuti totali di ritardo.
Ultimo aggiornamento: 09:42
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