«Un dramma inspiegabile: di qua non passava mai»

Martedì 25 Febbraio 2014
(Ca.B.) «Vivo o morto, spero trovino Nicola». Così il papà Vanni, che non si è allontanato un attimo dall'argine lungo il quale si svolgevano le operazioni di ricerca di suo figlio, si è espresso ieri mattina. Accanto a lui Andrea, fratello 24enne di Nicola, che non lo ha lasciato mai solo. «Non capisco perché abbia preso questo strada. - ha commentato Vanni Tincani ripensando all'ultima serata del suo ragazzo - Lui di qua non ci passava mai. Non so cosa pensare». Il timore di non poterlo più riabbracciare si era però già radicato nel cuore del padre, che presagiva un triste epilogo. Quando poi il corpo del ragazzo è stato effettivamente trovato, proprio davanti ai loro occhi, il papà e il fratello non hanno voluto che si avvicinasse nessuno. Anche la mamma, che si è rintanata nell'abitazione al civico 7 di via Cava delle More, non se l'è sentita di ricevere la stampa. A confortarla, in un momento che nessun genitore dovrebbe mai vivere, sono rimaste per tutto il giorno alcune parenti. La famiglia Tincani è molto conosciuta e stimata a Monselice. Il papà di Nicola lavora negli alberghi della zona termale. La mamma è casalinga. E Andrea, che da circa un anno è andato a convivere con la propria ragazza, lavora in una ditta di Conselve. A piangere Nicola sono anche i numerosissimi amici del giovane, che ieri si sono trovati per ricordarlo con una preghiera nella parrocchia del Carmine. In primis gli "Snoopers", come si chiamava la band nella quale il 17enne suonava la chitarra e cantava da circa tre anni, e tutti gli amici degli Scout tra i quali ha "militato" per nove anni. Nicola era infatti molto attivo nelle parrocchie del Duomo e del Carmine. Per quest'ultima si era prestato anche come animatore del Grest, il centro estivo. «Nicola era il genio. - lo ricorda l'amico cantante Piero - Dai suoi riff sono nate quasi tutte le nostre canzoni, genere melodic-punk. Ci trovavamo tutti i sabati per le prove, a casa del nostro batterista. E ci è capitato anche di suonare a qualche festa o assemblea d'istituto. Anche sabato scorso ci siamo visti. Nicola era sereno, era sempre il solito». Fa parte degli Snoopers, per i quali suona il basso, anche l'amico più stretto di Nicola, Federico, che è stato tra gli ultimi a vedere il 17enne sabato notte. «Quando sono andato via dal locale Nicola ha voluto ancora stare lì. - racconta - Ci siamo salutati dicendo che ci saremmo visti la mattina seguente alle 10, come facevamo tutte le domeniche. E invece a quell'ora si è presentata a casa mia sua mamma, allarmata perché non era tornato a casa. Per me Nicola era come un fratello, era e resterà il mio migliore amico. Lascia un vuoto incolmabile. Sono convinto che si sia trattato di un incidente, perché lui era solito affrontare ogni problema con grinta. Non si lasciava abbattere da niente. Non avrebbe mai compiuto volontariamente quel gesto. Era un ragazzo pieno di vita, allegro, esuberante. Non si tirava mai indietro quando si presentava un'occasione per fare festa. Forse era un pò pigro: allo sport preferiva la musica e la nostra compagnia».