Titan, la tragedia non ferma la voglia dei super ricchi: boom di richieste per i sottomarini privati

La fiera di Monaco di fine settembre lo certifica: nel mercato extralusso, accanto agli yacht, prendono piede i sommergibili privati. I prezzi? Da 2,4 a oltre 30 milioni di euro

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Riccardo Palmi
Sottomarini privati, boom di domande (nonostante la tragedia del Titan)

A fine settembre si tiene il Monaco Yacht Show, la fiera delle imbarcazioni di lusso. E questo, nel principato con il reddito pro-capite più alto al mondo, non deve stupire. Accanto al mercato "tradizionale" però ne sta crescendo un altro, più di nicchia: quello dei sottomarini. E fa specie pensarlo dopo che, qualche mese fa, il mondo ha assistito alla tragedia del Titan

Un settore in crescita

Un tema sul quale ha fatto il punto il quotidiano britannico «Telegraph» con un lungo articolo dal titolo esplicativo: Why the Titan tragedy hasn’t stopped billionaires queuing up to buy a submarine («Perché la tragedia del Titan non ha fermato i miliardari dal mettersi in fila per acquistare un sottomarino»). Proprio a Monaco negli anni Novanta iniziò la ricerca di questi mezzi e qui, un anno fa, è stata aperta l'"Area Avventura": una sezione in cui acquistare yacht carichi di gadget che permettano sì di girare per il Mediterraneo ma anche di arrivare negli angoli più remoti della terra. 

I due grandi operatori del mercato - Triton Submarines e U-Boat Worx - costruiscono grandi sottomarini (fino a 66 persone) a bassa profondità ma poi c'è tutto un settore, in espansione, che riguarda i mezzi piccoli. I prezzi? Decisamente vari.

C'è il modello entry-level per due persone della Nemo - venduto a circa 680mila euro Iva esclusa - con la possibilità di provare un'immersione al salone. Salendo, alla Triton si parte da 2,4 milioni di euro per un sottomarino biposto che arriva a 200 metri di profondità. Per arrivare a 11mila metri, occorre invece un investimento oltre 30 milioni di euro. 

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Il dramma del Titan

Il 18 giugno, mentre provavano a raggiungere il relitto del Titanic sul fondale dell’Oceano Atlantico, morirono schiacciati dalla pressione del sommergibile i cinque passeggeri del sottomarino, compreso il Ceo di OceanGate, Stockton Rush. Invece di frenare la domanda, in un certo senso, questa tragedia ha contribuito a far conoscere un fenomeno - quello delle immersioni "di lusso" - fino a quel momento semi-sconosciuto. E gli acquisti sono addirittura cresciuti. Le aziende del settore hanno scelto di restare nell'ombra in quei giorni: un po' perché sarebbe stato difficile spiegare perché Ocean Gate era considerata un'impresa "paria" dalle altre proprio per le falle nella sicurezza; un po' perché, viene detto al Telegraph dal direttore marketing di una di queste aziende, «sarebbe stato da mercenari» farlo. 

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Peraltro, sempre il Telegraph ha scritto come nel 2016, Rob McCallum, fondatore della EYOS Expeditions, si tirò indietro dalla sua collaborazione con OceanGate, quando Rush annunciò di voler operare con un sottomarino non classificato, ossia privo della certificazione di sicurezza indipendente. Lo stesso McCallum ha dichiarato. «Tutti coloro che sono saliti a bordo del Titan il 18 giugno hanno compreso i pericoli? Tre di loro sapevano che il rischio era terribile», ma «due di loro, sospetto, non lo sapevano».

 

Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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