Francia, un morto a Marsiglia durante i disordini. «Colpito da un proiettile flash-ball della polizia». Aperta un'inchiesta

La procura precisa che «disordini e saccheggi si registravano nella zona quella notte, anche se non è possibile determinare se la vittima vi partecipasse o se stesse solo circolando nei paraggi»

Mercoledì 5 Luglio 2023
Francia, un morto a Marsiglia durante i disordini. «Forse colpito da un proiettile flash-ball della polizia»

Non si fermano le proteste in Francia, anche se con un tenore diverso. Ma un episodio potrebbe inasprire di nuovo la rabbia. Un uomo di 27 anni è morto nella notte fra sabato e domenica a Marsiglia per il probabile «shock violento a livello del torace» causato da un proiettile di «tipo flash-ball», usato dalla polizia. Lo ha reso noto la procura di Marsiglia.

La stessa procura precisa che «disordini e saccheggi si registravano nella zona quella notte, anche se non è possibile determinare se la vittima vi partecipasse o se stesse solo circolando nei paraggi». 

«Gli elementi dell'inchiesta - precisa una fonte della procura di Marsiglia - permettono di considerare come probabile un decesso causato da uno shock violento al livello del torace provocato da un proiettile di "tipo flash-ball"». La fonte conferma notizie che erano state diffuse dal quotidiano regionale La Marseillaise e dal settimanale Marianne. «L'impatto del proiettile ha provocato un arresto cardiaco e quindi la morte in un intervallo breve», ha aggiunto la procura, precisando di aver aperto «un'inchiesta per ferite mortali provocate da uso o minaccia di un'arma». Marsiglia, seconda città della Francia, è stata teatro di gravi scontri fra polizia e gruppi di giovani manifestanti, oltre che di saccheggi, durante il fine settimana. Uno schieramento di polizia molto imponente è stato deciso nella notte fra sabato e domenica dopo che nella precedente si erano verificati scontri molto violenti.

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La situazione in Francia

È finita? «Assolutamente no, lungi da noi pensarlo. È un lavoro lungo, abbiamo avuto notti di terribile violenza, ora altre più calme. Ma procediamo con grande prudenza». Dall'Eliseo rispondevano così a chi chiedeva se Emmanuel Macron era convinto che ormai il peggio fosse passato. Certo, si è passati da 1.300 fermi a 150, e la notte scorsa è stata la prima senza scontri. Ma la ferita è profonda e può riaprirsi da un momento all'altro. Per questo, anche la scorsa notte il governo ha schierato il massimo di uomini e mezzi sul terreno, 45.000 fra poliziotti e gendarmi.

 

Timidamente, «gradualmente» - parola sulla quale si insiste molto nei corridoi dell'Eliseo - si cerca di tornare alla normalità in un Paese che ha vissuto 5 giorni da incubo. Prima la tragedia di Nahel, ucciso con un colpo al petto a soli 17 anni da un poliziotto che lo aveva fermato alla guida dell'auto. Poi la reazione che ha scosso la Francia peggio di un terremoto, dalle banlieue - che hanno letteralmente preso fuoco con migliaia e migliaia di incendi, devastazioni, saccheggi - fino al centro delle città, Parigi compresa. Una fiammata che le autorità auspicano sia stata tanto violenta quanto breve.

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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