Da Virzì a Pallaoro, ecco i film per la Mostra del Cinema

Domenica 4 Giugno 2017 di ​Adriano De Grandis e Maurizio Di Rienzo
Da Virzì a Pallaoro, ecco i film per la Mostra del Cinema
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Sembrerebbe un anno difficile. Berlino ha toppato: certo il Concorso non è mai stato il suo forte, ma insomma è stata una delle edizioni più fragili. Cannes, in proporzione, ha toppato anche di più: probabilmente il peggior Concorso degli ultimi 20 anni. Dunque Venezia ha l'occasione per stabilire che il 2017 non è l'anno più insulso per il cinema e soprattutto per battere la concorrenza sul piano della qualità; poi si sa il cinema è come il vino, le annate non sono tutte uguali.

A meno di due mesi dalla presentazione ufficiale e a meno di tre dal via al Lido, la perlustrazione mondiale delle produzioni è già avviata nell'intento di scoprire quali possibili film potremmo vedere dal 30 agosto a Venezia. La commissione, guidata dal direttore Alberto Barbera, da tempo ovviamente è già all'opera. Vediamo un po' cosa potrebbe accadere. Partiamo dagli italiani, ovviamente.

Per il Concorso sembrano già invitati due film girati altrove: in Usa e in inglese The leisure seeker di Paolo Virzì, storia on the road tratta dal romanzo di Michael Zadoorian (titolo italiano In viaggio contromano), con Donald Sutherland e Helen Mirren coniugi diversamente malati in fuga da figli e medici su un vecchio camper del 1978 da Boston alla Florida. Fra Roma e Ostenda e realizzato in francese è invece The whale del 35enne trentino Andrea Pallaoro (a Venezia 2015 col suo applaudito debutto Medeas, incredibilmente mai uscito in Italia) con un'altra matura icona, Charlotte Rampling, nel ruolo di donna in forte crisi. Potrebbe essere un outsider il 34enne catanese Sebastiano Riso (a Cannes 2014 con Più buio di mezzanotte, più difetti che pregi'): il suo Una famiglia è sul diritto di averne comunque una con Micaela Ramazzotti, Pippo Delbono, Fortunato Cerlino, Ennio Fantastichini.

Più probabile arrivi Emma di Silvio Soldini con Valeria Golino, Adriano Giannini, Cristiana Capotondi su un pubblicitario in carriera con fidanzata; possibilità per Don Maurizio di Vincenzo Marra su un prete di Napoli in crisi di fede che torna nel suo quartiere e, magari fuori concorso, Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani tratto dall'epocale romanzo di Beppe Fenoglio e l'esplosivo musical-poliziesco-commedia-noir dei Manetti Bros Nun è Napule, sorta di non-sequel del loro fortunato Song e Napule'. In ballo potrebbero starci anche Amori che non sanno stare al mondo che Francesca Comencini ha tratto dal suo omonimo romanzo e Tempesta di Daniele Luchetti, commedia sociale-politica su un magnate immobiliarista che adombra il Papi' Berlusconi.

Sul fronte internazionale le possibilità si spalancano. Senza voler mettere dentro di tutto, ecco qualche nome. Dall'Eastwood di Impossible Odds sul rapimento della volontaria americana Jessica Buchanan in Somalia all'ultimo Woody Allen, Wonder wheel, che era già atteso a Cannes, con Timberlake e la Winslet; dall'Aronofsky, sempre caro a Venezia, di Mother! con Jennifer Lawrence al Wenders di Submergence, thriller romantico con Alicia Vikander e James Mc Avoy, sul rapimento di un ingegnere inglese da parte dei jihadisti (qualche analogia con Eastwood); ma il colpo più audace sarebbe l'anteprima di Blade runner 2049 diretto da Denis Villeneuve e sequel del cult movie di Ridley Scott, che vide la luce proprio qui a Venezia nel 1982.
Ultimo aggiornamento: 18:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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