«Sinceramente non mi aspettavo che non mi facessero salire sul podio.
Ma non ritiene che la giuria d'onore vada soppressa: «Io credo che sarebbe fondamentale che la giuria d'onore fosse composta da addetti ai lavori: musicisti, manager, produttori, dj. E sarebbe bello che i voti fossero palesi», dice. La cantante è felice dell'accoglienza ricevuta dal pubblico del Festival: «Credo che vedere il pubblico dell'Ariston in piedi sia il sogno di qualsiasi artista; e per me si sono alzati tre volte. È stata un'esperienza nuova per me. Molto emozionante, davvero». E sulla sua canzone non ha dubbi: «Io sono sempre molto autocritica, ma questa volta so di avere dato il massimo; e il pezzo di Curreri è bellissimo. Posso autocitarmi? "C'è qualcosa che non va"», dice, con un chiaro riferimento alla sua esclusione dal podio.
Quanto alla sorella Mia Martini, dice: «La ricordo nei nostri viaggi in autostop, nei tantissimi concerti che abbiamo visto insieme, nelle scorribande notturne in cerca di gloria. Mimì era una donna molto intelligente e sensibile. Era lei la vera 'pazzà tra di noi. Mi manca disperatamente, tutti i giorni della mia vita». Come ha trovato la fiction su di lei, 'Io sono Mià? «Il risultato è stato ottimo, anche grazie a Serena Rossi che la interpreta in modo magistrale: racconta perfettamente mia sorella nei gesti, nelle piccole cose. Io ho voluto partecipare alla sceneggiatura perché potesse uscire la vera Mimì, la sua essenza». E conclude con una risposta caustica alla domanda su chi debba condurre il Festival 2020: «Mah, non saprei. Facessero loro. Per me ormai lo potrebbe presentare pure Topolino con la Banda Bassotti».