Ligabue, il manager Claudio Maioli si ritira dopo 40 anni: «La musica è cambiata e non mi diverte più»

Claudio Maioli, manager di Ligabue dal 1995 si ritira dalla scena musicale dopo 40 anni a fianco del rocker di Correggio. Ai social affida i suoi saluti: «Dopo tanti anni ora voglio dedicare un po' di anni alla mia vita. Con Luciano rimane una grande amicizia». L'artista risponde: «Ci vediamo già domani, no?»

Mercoledì 21 Febbraio 2024 di Tiziana Panettieri
Ligabue, il manager Claudio Maioli si ritira dopo 40 anni: «La musica è cambiata e non mi diverte più»

Claudio Maioli, lo storico manager di Luciano Ligabue, va in pensione.

Dopo 40 anni di carriera a fianco del rocker di Correggio lascia la musica per dedicarsi a vita privata e hobby. Una scelta quella di Maioli legata esclusivamente alla complessità e velocità del mondo musicale di oggi, che non lo diverte più come un tempo. I due hanno affidato ai social i saluti reciproci.   

L'addio

«Per me questi sono stati, e rimarranno, 40 anni di una storia meravigliosa manageriale al fianco di un grande artista come Luciano Ligabue, ed è davvero molto più di quanto mi potessi aspettare dalla vita» - scrive Maioli - «Tanti anni di successi, emozioni ed esperienza che porterò con me per sempre, negli occhi e nel cuore. Ora, a 65 anni, dopo tanti anni di management dedicati a Luciano, voglio dedicare un po’ di anni alla mia vita e ai miei hobby, godendomeli, con la giusta leggerezza nella mente. Penso di meritarmelo.
Non esiste un uomo per tutte le stagioni e, in questi anni, il mondo musicale corre sempre più veloce, assurdamente complesso, per me poco appassionante e in continuo cambiamento, come sarà anche giusto che sia, forse, ma non mi diverte più». E sul finale delle sue motivazioni l’ex manager, ancor prima amico e fan di Ligabue, cita “Certe notti” a quasi trent’anni dalla sua uscita: «In questa stagione della mia vita “mi sento il diritto di sentirmi leggero” e vorrei che la mia vita “dove mi porta lo decida lei”».

Il ringraziamento a Ligabue

Conclude il messaggio ringraziando Ligabue e rassicurando i fan sulla loro amicizia, che rimane intatta nonostante la fine del rapporto di lavoro: «Ringrazio immensamente Luciano per l’opportunità datami 40 anni fa, lui e tutti i suoi milioni di fan per le grandi emozioni che mi hanno regalato in questi anni, così come ringrazio tutti gli artisti, i musicisti, gli amici e i professionisti che ho incontrato in questo splendido lungo ed emozionante viaggio dentro la musica italiana. Auguro a tutti quanti il meglio che la vita, professionale e non, possa dare. Magari prima o poi ci si rivede, non lo escludo. Mai dire mai. Rimane una grande amicizia con Luciano che continuerò ad alimentare per il piacere che ci procura, ma senza più responsabilità quotidiane manageriali sulla sua futura carriera. Viva la musica e che il viaggio continui al meglio per entrambi. Statemi bene tutti».

Ligabue, comprensivo, non tarda a rispondere: «Caro Maio, siamo partiti insieme da Correggio quasi quarant’anni fa, quando la distanza con la Milano discografica era davvero siderale. Nel tempo abbiamo visto realizzarsi sogni inimmaginabili, smisurati, molto oltre quelli che avevamo azzardato fare. Da subito, però, ci siamo detti che il nostro nuovo “mestiere” lo avremmo dovuto vivere sempre (tu, comunque, il tuo e io il mio) con passione, gioco e divertimento. Ora capisco che per te, ora, dopo esserti sempre dovuto occupare della parte più pratica (e oltretutto nel bel mezzo di così forti cambiamenti sociali e musicali), quella passione, quel gioco e quel divertimento non possano essere quelli di sempre. Ti auguro con tutto il cuore che tu li possa ritrovare nella tua prossima occupazione o comunque nel tempo che hai deciso di vivere. Tanto io e te ci vediamo già domani, no?»

Il sodalizio

La storia tra Claudio Maioli e Luciano Ligabue inizia nelle emittenti locali di Correggio negli Anni Ottanta. Ligabue confessa di scrivere canzoni e Maioli, che ai tempi stanco della musica dell’epoca viveva di interviste ai cantanti, ascolta i nastri con sopra registrati i brani e ne rimane subito affascinato. Pensa subito in grande, volendo proporre le canzoni direttamente a una major e non a etichette indipendenti come voleva l’usanza di quegli anni. Il talento di Ligabue e la strategia di un manager nato (quando ancora neanche era ben definita la professione) hanno creato il mito. Da “Buon compleanno, Elvis” del 1995 i loro nomi erano indissolubilmente legati.  

Così si chiude un capitolo importante della storia della musica italiana e per Ligabue, che ora dovrà affidare la sua carriera a un nuovo manager. Certo è che una svolta ci sarà, ma di quale natura lo scopriremo in futuro.

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