Malore improvviso, muore il manager "anima" della Sest

Sabato 9 Marzo 2024 di Eleonora Scarton
Malore improvviso, muore il manager "anima" della Sest

LIMANA - Si è spento all’età di 71 anni, stroncato da un malore, Lucio Da Ronche, uno degli artefici dell’azienda Sest di Limana, principale produttore europeo di componenti di scambio termico per la refrigerazione commerciale ed industriale.

Nel corso dei suoi oltre 50 anni di servizio, De Ronche ha scalato tutti i gradini aziendali, diventando responsabile delle Operations dello stabilimento bellunese e seguendo la nascita dei due stabilimenti esteri del gruppo. Prima della pensione, è stato responsabile dello sviluppo tecnologico di tutti gli stabilimenti. «Ci legava un grande rapporto di fiducia reciproca. Abbiamo passato ore gomito a gomito e per noi, per la nostra famiglia, era ormai un amico», afferma l’amministratore delegato Michele Faggioli.

L’ESPERIENZA PROFESSIONALE

Sest è stata fondata nel 1974. Da Ronche, insieme ai fondatori, è stato uno degli artefici di quello che è stata poi Sest. Ha iniziato come operaio per poi diventare responsabile degli ambiti produttivi. «Da Ronche ha seguito tutto lo sviluppo di Sest, da piccola azienda fino al salto con l'ingresso nella società Lu.Ve. - racconta Faggioli - A questo punto Da Ronche ha aumentato le proprie responsabilità fino a divenire, nel’92, incaricato delle Operations dell’azienda sovrintendendo a tutto ciò che era la produzione, gli impianti, la programmazione, le manutenzioni e quant’altro». «Era una persona di grande carattere - prosegue Faggioli, molto forte nel portare avanti le sue idee. Era bello scontrarsi perché c’era passione nel risolvere le problematiche, nel tracciare il percorso di crescita dell’azienda».

LE SFIDE

Uomo forte e determinato, De Ronche non si sottraeva mai alle nuove sfide, che spesso non erano delle più semplici, come l’apertura dei due stabilimenti all’estero, quello in Polonia prima e quello in Russia poi. «Quando ci è venuta l’idea, nei primi anni 2000, di aprire la prima società all’estero, abbiamo chiesto a lui di accompagnarci in questo percorso perché era in grado di far partire un’azienda da zero: dalla costruzione del capannone alla dotazione degli impianti, dalla formazione del personale all’uscita dei primi pezzi al consolidamento della produzione. Lui ha accettato la sfida - racconta ancora Faggioli - pur consapevole che ciò avrebbe voluto dire rimanere per periodi molto lunghi all’estero, lontano dalla famiglia». Dopo la sfida, vinta, della Polonia, Da Ronche ha accolto anche quella della Russia. «Abbiamo passato tante ore in auto insieme. Abbiamo condiviso esperienze, aneddoti. E questo ha consolidato il nostro rapporto che andava al di là dell'ambito professionale». Nell’ultima parte della carriera è diventato responsabile delle tecnologie degli stabilimenti del gruppo. Cinque anni fa la pensione. Ora il destino lo ha strappato alla moglie Ivana, ai figli Roberta e Nicola e agli adorati nipoti. I funerali saranno celebrati oggi alle 11 nella chiesa di Limana. Si potrà rivolgergli un saluto, a partire dalle 8.30, nella casa funeraria Donadel a Belluno. La famiglia non chiede fiori; eventuali offerte saranno devolute all’associazione Medici senza frontiere. 

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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