Una nuova flessione del Pil nel terzo trimestre dell'anno. quanto suggerisce l'indicatore anticipatore dell'Istat, aggiornato a luglio, realizzato in base a un insieme di variabili. Indice che in rallentamento. Lo rileva l'Istituto nella nota mensile.
Stime riviste al ribasso Nella precedente nota mensile, invece, l'Istat stimava per il terzo trimestre una sostanziale stagnazione dell'economia, indicando una variazione pari a zero (con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%). Tutto ciò dopo che il Prodotto interno lordo del secondo trimestre, e sono dati consolidati, ha chiuso in calo dello 0,2%, decretando la recessione tecnica.
Inflazione vicina allo zero L'Istat vede inoltre possibile «il permanere dell'inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi». «Il mercato del lavoro - aggiunge - nonostante qualche isolato segnale positivo, non sembra ancora presentare miglioramenti significativi».
Economia debole «Continua la fase di debolezza ciclica dell'economia italiana che si accompagna al rallentamento dell'area euro. Tuttavia - aggiunge l'Istat - il deprezzamento del cambio dell'euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni». Questa fase «è attesa proseguire anche nel terzo trimestre». «Il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti», spiega l'Istituto. E fa notare come negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane sia «arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi».
Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 11:12
Stime riviste al ribasso Nella precedente nota mensile, invece, l'Istat stimava per il terzo trimestre una sostanziale stagnazione dell'economia, indicando una variazione pari a zero (con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%). Tutto ciò dopo che il Prodotto interno lordo del secondo trimestre, e sono dati consolidati, ha chiuso in calo dello 0,2%, decretando la recessione tecnica.
Inflazione vicina allo zero L'Istat vede inoltre possibile «il permanere dell'inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi». «Il mercato del lavoro - aggiunge - nonostante qualche isolato segnale positivo, non sembra ancora presentare miglioramenti significativi».
Economia debole «Continua la fase di debolezza ciclica dell'economia italiana che si accompagna al rallentamento dell'area euro. Tuttavia - aggiunge l'Istat - il deprezzamento del cambio dell'euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni». Questa fase «è attesa proseguire anche nel terzo trimestre». «Il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti», spiega l'Istituto. E fa notare come negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane sia «arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi».