Isee, come cambia: più aiuti ai genitori, diminuisce il peso della prima casa. I nuovi criteri di calcolo

Ieri l’incontro al ministero dell’Economia tra il presidente del Forum delle associazioni familiari, Alessio Bordignon e i viceministri dell’Economia e del Lavoro, Maurizio Leo e Teresa Bellucci

Mercoledì 14 Febbraio 2024
Isee, come cambia: più aiuti ai genitori, diminuisce il peso della prima casa. I nuovi criteri di calcolo

ROMA L’Isee sta per cambiare, con nuovi criteri di calcolo che potrebbero ampliare la platea dei beneficiari delle prestazioni sociali, dall’Assegno unico per i figli all’Assegno di inclusione.

Ma anche dei vari bonus e carte, come la Social card per la spesa. Privilegiando le coppie con figli e chi ha una sola casa di proprietà. 


Ieri l’incontro al ministero dell’Economia tra il presidente del Forum delle associazioni familiari, Alessio Bordignon e i viceministri dell’Economia e del Lavoro, Maurizio Leo e Teresa Bellucci. È stato avviato così un tavolo di lavoro interministeriale. Durerà alcuni mesi, con l’obiettivo di «esaminare e rivedere alcuni aspetti della disciplina che hanno un impatto negativo sulla vita delle famiglie». 
Le parti si rivedranno già nelle prossime settimane e il ministero del Lavoro auspica che una prima bozza della riforma arrivi in estate. Si punterà a «coniugare semplificazione, efficacia e tecnologia». D’altronde sono mesi che il governo ha sul tavolo le proposte del Forum delle famiglie, con un ok di massima bipartisan. Anche Pd, Italia Viva, Azione, Movimento 5 Stelle e Alleanza Sinistra/Verdi, con sfumature diverse, vedono infatti di buon occhio l’estensione dei paletti dell’attuale Isee.


AUMENTARE LA NATALITÀ


Nel cantiere della riforma si lavorerà in primis sulla riduzione del peso della prima casa nel conteggio dell’Indicatore. Si ragionerà poi sul considerare il reddito netto e non il lordo, rivedere la componente reddituale e inserire scale di equivalenza che considerino a sufficienza il carico economico dei genitori per crescere i figli. Una riforma del genere ha un costo per lo Stato da almeno qualche centinaia di milioni, motivo per cui il ministero dell’Economia è alla ricerca delle risorse necessarie.
Soddisfatto il Forum delle famiglie. «Si è convenuto - ha spiegato Bordignon - sulla criticità dell’inverno demografico che il nostro Paese sta affrontando, sulla necessità di individuare risorse nuove da dedicare al rilancio della natalità e sulla connessione delle azioni inerenti la riforma fiscale, l’Assegno unico e la riforma dell’Isee, in un’ottica di medio periodo». L’Assegno unico è la principale misura che il governo vuole favorire cambiando il calcolo dell’Indicatore di ricchezza, perché è quella che considera più strategica per sostenere le famiglie. La prestazione, d’altronde, probabilmente sarebbe già dovuta cambiare. L’Unione europea ha infatti contestato all’Italia il fatto che la legge preveda, ai fini del diritto all’assegno, un minimo di due anni di residenza. Questo viene ritenuto in contrasto con la normativa europea e con la libera circolazione di cittadini e lavoratori. Quindi il nostro Paese, per non incorrere in forti sanzioni, dovrà eliminare la norma o presentare le proprie valutazioni e motivazioni a supporto delle restrizioni. Si potrebbe allora andare verso un ammorbidimento del requisito.


LE ALTRE POSSIBILI MISURE


Prima dell’incontro al Mef, ieri, si è tenuto poi in Senato il convegno “Assegno unico, fisco, politiche familiari. La politica in dialogo con la famiglia”, organizzato sempre dal Forum nazionale delle famiglie. In quell’occasione sono arrivate le aperture delle opposizioni. Secondo la madrina dell’Assegno unico, l’ex ministra dei governi Conte II e Draghi Elena Bonetti, ora deputata di Azione, «va rivisto e va riformato l’Isee, ma servono anche: i decreti attuativi del Family Act con la fiscalità agevolata per le famiglie, un rimborso per le spese scolastiche, un incentivo al lavoro femminile, una riforma dei congedi parentali». «Occorre infine - conclude - dedicare un capitolo importante ai giovani affinché possano sentirsi più sicuri e iniziare un progetto familiare il prima possibile». Pd, M5s e sinistra, però, invitano il governo a prevedere meccanismi che aiutino tutti i meno abbienti, vista la riduzione, quest’anno, degli aiuti per oltre 500mila famiglie con redditi bassi o molto bassi.

Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA