VENEZIA - Un like di troppo, che ha fatto precipitare in un incubo una ragazzina di 14 anni. L’ennesima trappola sessuale in Rete, stavolta disinnescata da una denuncia che ha portato alla condanna di chi l’aveva tesa. Lei, 14enne, residente in Veneto, si era ritrova a chattare con un giovane campano.
IL RICATTO
I fatti risalgono al 2021, quando la vittima aveva appena 14 anni. Una ragazzina che si era ritrovata in un gioco pericoloso partendo da una chat di WhattApp. Davanti a quell’immagine di membro maschile, la ragazzina non aveva certo pensato di poter essere ricattata. Mettendo quel like, anzi, probabilmente voleva solo farsi vedere grande. Invece era finita in trappola. Il giovane aveva screenshottato tutto per usare quel like come arma di ricatto. E per un bel po’ aveva funzionato. La ragazzina, terrorizzata dall’idea che il suo comportamento venisse reso di dominio pubblico, aveva ceduto alle richieste del giovane. Gli aveva mandato delle sue foto, sempre più spinte, come lui pretendeva. Un vero incubo per la ragazzina, costretta ad acconsentire alle richieste sessuali del giovane. Per mesi la 14enne aveva tenuto tutto dentro. Poi non ce l’aveva più fatta.
LE INDAGINI
La svolta era stata proprio la confessione che la ragazzina aveva fatto alla madre. Una liberazione e l’avvio delle indagini. Immediatamente era scattata la denuncia. Gli inquirenti, partendo dalla chat, erano risaliti facilmente al ricattatore. Nel cellulare del giovane, residente in Campania, erano state trovate varie immagini a sfondo sessuale. Tra queste, quelle estorte alla minorenne veneta. Per la Procura veneziana, quando bastava a contestargli i reati di pedopornografia, vista la giovane età della vittima, e di violenza sessuale. Ieri la condanna, dopo un processo svoltosi con il rito abbreviato, senza dibattimento, come richiesto dall’imputato, per avere lo sconto di pena previsto e probabilmente anche per chiudere al più presto questa vicenda.