Venezia. In vendita l'isola di Santo Spirito per 9 milioni: era stata acquistata a 350mila euro. 24mila metri quadri e 150 abitanti

Sabato 18 Maggio 2024 di Fulvio Fenzo
Venezia. In vendita l'isola di Santo Spirito per 9 milioni di euro: era stata acquistata a 350mila euro. 24mila metri quadri e 150 abitanti

VENEZIA - É alle spalle di due isole dove sono sorti il San Clemente Palace Kempinski Venice e il JW Marriott Venice Resort e, poco più indietro, c'è Poveglia. Un'isola che vanta una storia che affonda le radici nel dodicesimo secolo, con presenze di religiosi fino all'arrivo di Napoleone, che depredò sia la chiesa che il monastero adibendola a presidio militare, per poi diventare una polveriera durante la seconda guerra mondiale e finendo in seguito abbandonata. E adesso l'isola di Santo Spirito, dopo essere stata per qualche anno al centro degli interessi per un recupero a destinazione residenziale, è finita sul mercato per un valore di 9 milioni di euro (più Iva).

L'asta per le "offerte irrevocabili d'acquisto" è già aperta, con gli interessati che potranno farsi avanti entro il 25 giugno.

LA VENDITA

Ad occuparsi della vendita dell'isola di Santo Spirito è la Quimmo Agency di Faenza per conto della Poveglia Srl, società padovana in liquidazione volontaria che aveva acquisito l'isola nel 2002 dal Demanio militare per appena 350mila euro. E fu la Poveglia Srl, nel 2011, ad affidarsi alla Colliers International per tentare una prima cessione dell'isola, anche con l'ipotesi di costruire un altro super albergo e, comunque, dopo aver dato corso ad alcuni lavori di consolidamento dei resti del vecchio convento. Per l'isola, però, non si trovarono acquirenti, così nel 2014 gli imprenditori padovani ottennero il via libera del Comune di Venezia al Piano di recupero per la realizzazione di un complesso residenziale, con l'insediamento di quasi 150 persone. E il Piano di recupero di 10 anni fa è ora parte integrante dell'offerta messa sul mercato e definita "un'opportunità di investimento senza eguali per lo sviluppo residenziale nella suggestiva laguna di Venezia". Sui 24mila metri quadri scarsi dell'isola era previsto il restauro dei sei edifici rimasti in piedi per una superficie di 3.155 metri quadrati, la ristrutturazione di un bunker e la ricostruzione degli edifici preottocenteschi per 3.477 metri quadrati e altri interventi di portata minore come la realizzazione di un ascensore e la sistemazione delle quattro postazioni contraeree. "Inoltre - si legge nella descrizione dell'offerta da 9 milioni - verranno realizzate reti tecnologiche, percorsi e approdi sia per la parte privata che per quella pubblica. Infine, il Piano di assetto del territorio prevede la creazione di una darsena per i futuri abitanti dell'isola".

LA STORIA

Le prime testimonianze risalgono al 1140, con l'arrivo dei Canonici Regolari, cacciati due secoli dopo dai Cistercensi. Nel 1430 l'isola passò agli Eremitani che riedificarono la chiesa basandosi su un progetto del Sansovino e arricchendola con tele di Tiziano e di Palma il Vecchio. Con la soppressione dell'ordine degli Eremitani disposta nel 1656 da Papa Alessandro VII, vennero venduti tutti i beni per un milione di ducati, con le opere d'arte trasportate nella chiesa della Salute. A Santo Spirito finirono quindi i nunzi apostolici in visita, ma quando Venezia perse Candia (Creta), nell'isola arrivò una congregazione di frati Minori Osservanti che vi restò fino a quando l'isola passò ai francesi. Da lì il declino finora inarrestabile.
L'isola di Santo Spirito è anche al centro di un volume pubblicato l'anno scorso e scritto dall'architetto padovano Nicoletta Nicolini, nel quale vengono ripercorse le vicende storiche di Santo Spirito, per poi proporre una rappresentazione ideale di quello che doveva essere lo stato dell'isola nel suo momento di massimo splendore, e suggerire una riprogettazione in chiave contemporanea.

Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 18:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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