Quello che è accaduto nella notte tra il 24 e il 25 febbraio, quella dell'arresto dello studente italiano Matteo Falcinelli a Miami, è costellata di punti oscuri sui quali ora, dopo la denuncia della famiglia, le indagini dovranno fare chiarezza.
Lo strip club
Uno dei nodi ancora irrisolti è ciò che è accaduto all'interno dello strip club prima dell'arresto. Dai video, si nota che Falcinelli aveva già delle macchie di sangue sulla camicia, sollevando interrogativi su eventuali episodi di violenza precedenti all'intervento della polizia. Il racconto degli eventi all'interno del locale è frammentario. Falcinelli sembra aver perso i cellulari e averli poi ritrovati dopo che una ragazza gli ha detto che erano all'ingresso. Solo dopo, il 25enne consuma un drink che aveva ordinato ed era già sul bancone. Da quel momento i ricordi si fanno confusi: non è escluso che il giovane possa aver assunto droghe a sua insaputa e che si sia ferito in quei momenti di balckout.
La droga
Nonostante avesse bevuto solo un cuba libre e una Red Bull, la voce di Falcinelli appare impastata e alterata, sollevando sospetti su una possibile contaminazione delle sue bevande con GHB, una droga illegale nota come "droga del sesso".
I cellulari
La versione ufficiale dei poliziotti presenta discrepanze significative rispetto alle testimonianze della famiglia di Falcinelli. Mentre i poliziotti affermano che il giovane chiedeva il rimborso di 500 dollari spesi al bar, i video mostrano una richiesta insistente per i suoi cellulari, che sarebbero stati persi all'interno del locale. Le immagini mostrano l'atteggiamento irremovibile degli agenti di fronte alle richieste dello studente, senza alcun tentativo di verificare la veridicità delle sue affermazioni riguardo ai cellulari. Invece, lo immobilizzano violentemente, ricorrendo a un'azione che ricorda quella che ha portato alla morte di George Floyd. Nonostante le suppliche del giovane e le sue affermazioni di non aver compiuto alcun gesto di resistenza, i poliziotti proseguono con il loro intervento brutale.
L'audio sparito
Una volta messo in auto per essere portato in carcere, altri dettagli rivelano un'altra dimensione dell'arresto. Mentre Falcinelli è a terra, immobile e con le mani legate dietro la schiena, gli agenti ricevono altre auto della polizia, nove in tutto, come se stessero affrontando una minaccia imminente. Sarebbe stato in quel momento, secondo la famiglia del giovane, che gli agenti si sarebbero accordati sulla versione ufficiale da dare nel rapporto. Uno dei poliziotti farebbe cenno agli altri di spegnere l'audio delle bodycam, ma nella registrazione si può ancora sentire: «Lui ha continuato a toccarci tutti, non è così?». Una frase non a caso, dato che in Florida anche solo sfiorare un agente può giustificare l'arresto.
Le torture
Un secondo video visionato da Repubblica mostra un'ulteriore escalation di violenza quando gli agenti, discutendo alla centrale, si dirigono verso la cella di Falcinelli e danno il via a un'altra fase di torture.