Il caos sembra ormai regnare nella Chiesa in Germania: non solo è spaccata tra conservatori e progressisti ma in questa fase sembra si siano ribaltati pure i ruoli.
Quattro delegate al progetto di riforma cattolica del Cammino sinodale in corso in Germania hanno, infatti, abbandonato il processo in corso contro la direzione così come è stata impostata. Katharina Westerhorstmann, Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, Dorothea Schmidt e Marianne Schlosser hanno scritto sul quotidiano Die Welt che la Chiesa tedesca si sta allontanando sempre più da Roma.
A loro parere l'obiettivo dichiarato del Cammino sinodale inizialmente era solo quello di fare i conti con gli abusi sessuali, hanno aggiunto, non di portare strappi alla dottrina.«Nel corso di questo cammino sono stati messi in dubbio anche insegnamenti e convinzioni fondamentali. Non possiamo più seguire questo percorso che, a nostro avviso, allontana sempre più la Chiesa in Germania dalla Chiesa universale» hanno scritto aggiungendo che il processo ha ripetutamente ignorato «gli interventi e i chiarimenti delle autorità vaticane e del Papa. Non possiamo e non vogliamo condividerne la responsabilità».
DONNE
Mentre loro si dimettevano, il vescovo Peter Kohlgraf aveva appena difeso il cammino rivoluzionario intrapreso dalla conferenza episcopale. Soprattutto il progetto democratico di istituire un Consiglio sinodale in cui i vescovi e i laici assieme possono prendere decisioni: a suo parere un passaggio utile anche se il Vaticano ha bloccato l'idea. Ad intervenire i cardinali Pietro Parolin, Luis Ladaria e Marc Ouellet. Sulla questione femminile Kohlgraf ha detto che c'è un urgente bisogno di chiarimenti. «Impediamo l'annuncio del Signore risorto se ci impantaniamo nella questione femminile. La mancanza di giustizia di genere blocca la strada verso il cuore del nostro messaggio».
Pochi giorni fa, il cardinale vaticano Marc Ouellet aveva avvertito che il dibattito sulla riforma tedesca avrebbe potuto portare a uno scisma nella Chiesa. «Dio ci salvi da uno scisma»