Nasa su Marte per la settima volta, ecco le prime foto di Insight

Martedì 27 Novembre 2018 di Anna Guaita
Nasa su Marte per la settima volta, ecco le prime foto di Insight

NEW YORK Sette minuti di terrore, dopo sette anni di lavoro e sette mesi di viaggio. E per la settima volta in 40 anni la Nasa atterra su Marte. La sonda InSight ha tenuto gli scienziati del JPL, il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, con il fiato sospeso dopo essere entrata nell'atmosfera del Pianeta Rosso. Da quel momento era affidata a se stessa: nessun ordine dalla Terra poteva arrivare in tempo per guidarla. Quei sette minuti in cui ha dovuto rallentare da una velocità di oltre 10 mila chilometri orari a soli 8 chilometri sono stati «lunghissimi», ma «emozionanti» hanno detto gli scienziati del progetto. Un primo sospiro di sollievo, seguito da un applauso gigantesco alla sede del JPL, si è sentito quando il paracadute si è aperto regolarmente. Il conto alla rovescia dell'avvicinamento è stato al cardiopalma, mentre la voce della cabina regia elencava: 600 metri, 300 metri, 80 metri, 30 metri, 17 metri, touch down!
 



LA PARTENZA
Il viaggio di Insight è cominciato il 5 maggio, dalla California. Alla velocità di oltre diecimila chilometri orari ha attraversato il vuoto fra il nostro pianeta e il nostro cugino Rosso. Ha percorso 484 milioni di chilometri senza neanche un piccolo incidente, un guasto, un errore. Ha proceduto orientandosi nello spazio grazie a un sensore stellare di produzione italiana, uscito dai laboratori della Leonardo, di Firenze. La bussola made-in-Italy ha calcolato dieci volte al secondo la posizione della navetta osservando la volta celeste con un telescopio e confrontandola con una mappa nella sua memoria che riportava la posizione di circa 3 mila stelle. L'uomo è così di nuovo atterrato su Marte, per la precisione su una pianura di antica lava all'altezza del suo Equatore, l'Elysium Planitia: siamo lontani dalle missioni con astronauti in carne ed ossa, ma ogni missione che tocchi la superficie con successo sul Pianeta Rosso ci porta un passo più vicino alla realizzazione del sogno di vedere gli uomini spaziare nel sistema solare. Insight (vuol dire Intuito, ma la parola è formata dalle iniziali di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) non è un rover come le altre recenti spedizioni della Nasa, ma è stazionario. E' una macchina che pesa 358 chili, di fatto è un robot geologico, e il suo compito è di studiare le formazioni rocciose del pianeta e l'effetto che i sismi hanno su di esse. Uno degli strumenti a bordo dalla navetta è difatti una vera e propria scavatrice meccanica. Compirà il suo lavoro per 728 giorni, ma forse anche di più, visto che tutte le altre sonde mandate dalla Nasa sono durate più del previsto. Studiare la stratificazione rocciosa del pianeta, cercare di capire la grandezza del nucleo del pianeta è considerato un contributo fondamentale dagli scienziati per ricostruire come si siano formati i pianeti rocciosi del nostro sistema solare, e se questo in particolare abbia nel passato ospitato forme di vita. InSight porta con sè anche un sismografo, un magnetografo e un termometro di profondità, oltre a due macchine fotografiche.


I SATELLITI
Al fianco di Insight hanno volato due satelliti miniaturizzati, formato CubeSat. Si chiamano MarCo A e MarCo B (da Mars Cube One). A loro è affidato il compito di ritrasmettere alla terra i messaggi che InSight manda dalla superficie, riducendo grandemente il tempo di trasmissione fra Marte e la Terra. I due microsatelliti hanno viaggiato a una distanza di 10 mila chilometri dalla sonda Insight, per motivi di sicurezza, ma con l'avvicinarsi al pianeta, anch'essi si sono accostati sempre di più alla sonda. Sono i primi satelliti costruiti per funzionare oltre l'orbita della terra e nello spazio profondo, e il radiotelescopio che catturerà i loro segnali è italiano, è il Sardinia Radio Telescope, a nord di Cagliari. Bisogna comunque non aver fretta: ci vorranno circa 10 settimane perché tutti gli strumenti vengano disposti a terra dal braccio meccanico del lander, e i primi dati comincino ad arrivare.
 

Ultimo aggiornamento: 13:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA