Spettacolare Nuova Zelanda-Sud Africa, in finale vanno gli All Blacks: 20-18

Sabato 24 Ottobre 2015
Spettacolare Nuova Zelanda-Sud Africa, in finale vanno gli All Blacks: 20-18
La Nuova Zelanda campione in carica è la prima finalista dei Mondiali di rugby 2015. Nella prima semifinale, giocata a Twickenham, ha battuto il Sudafrica per 20-18. Domani si giocherà la seconda semifinale, sempre a Twickenham, tra Australia e Argentina. Due mete per i tutti neri (Kaino e Barrett) contro i calci di Pollard e Lambie.



Guardate bene, ecco, vedete le 4 squadre della Coppa del Mondo che da oggi a Twickenham si sfideranno per conquistare l’accesso alla finale? Sì, sono loro, tutte dell’emisfero Sud, come lamentato in questi ultimi giorni dai nordisti e dagli organizzatori dei Mondiali (in Inghilterra!). Epperò non avete guardato con attenzione: in realtà le semifinaliste sono cinque perché è sempre più vero, come hanno confermato i match di questa ottava coppa, che la seconda squadra più forte al mondo dopo la Nuova Zelanda è quella composta dalla riserve della Nuova Zelanda.



Quando al ct Hansen, per fare i primi nomi vengono in mente, salta in mente di cambiare un centro, oplà, dalla panchina esce Sonny Bill Williams, un asso che solo negli All Blacks può partire delle riserve. E poi come dimenticare che nel 2011 i neozelandese vinsero la coppa del mondo schierando il loro quarto mediano di apertura dopo che i primi tre si erano rotti: Stephen Donald stava beatamente pescando quando squillò il cellulare. Dalla pesca alla trota al calcio decisivo che assegnò ai Tutti neri il trofeo atteso da 24 anni.



SCOMMESSE

Allora, chi punta una sterlina sul Sud Africa che tenterà di fermare i formidabili All Blacks? E in una partita secca, come dicono gli esperti, può davvero capitare di tutto? Mah, sembra davvero difficile che questa volta Richie McCaw e compagni perdano la testa contro i loro arcinemici di sempre: gli Springboks. Pare molto difficile perché i giocatori sudafricani del ct Meyer sono riusciti a far vergognare il loro paese perdendo il match di apertura dei Mondiali contro il Giappone. Il Giappone! Un’onta che potrebbe essere lavata solo dallo champagne che trabocca dalla coppa William Webb Ellis che sarà alzata dopo la finale di sabato prossimo. Ma quando mai gli All Blacks potrebbero fare una figura così meschina perdendo contro una nazionale di terza fascia? Mai e poi mai, statene certi.



LA STORIA

Già, i test match tra All Blacks e Springboks sono stati da sempre, ovvero dall’inizio del 1900, vere finali mondiali quando la coppa Webb Ellis non era stata ancora inventata. Prima della cacciata dagli scenari internazionali per il regime dell’apartheid negli anni Ottanta, solo il Sud Africa poteva vantare un record positivo con la Nuova Zelanda che poi, nell’ultimo ventennio, ha preso il largo: 52 vittorie su 90 confronti (tre i pareggi). Per lunghi anni, va ricordato, gli All Blacks non poterono schierare in Sud Africa i loro giocatori maori: un handicap non secondario, se vogliamo restare nell’ambito tecnico senza arrivare a parlare di questioni morali.



INVICTUS

E sono state queste due nazionali a passare dallo sport all’epica scrivendo la finale della coppa del mondo 1995, quella benedetta da Nelson Mandela e raccontata nel film Invictus. Quella volta vinse il Sud Africa, sostenuto dal carisma di Madiba e dagli angeli inviati dall’altro premio Nobel per la Pace, l’arcivescovo Desmond Tutu.



IL TOUR PIRATA

Ogni test match fra queste due potenze di Ovalia è sempre risultato un affare di stato, con ripercussioni internazionali, come quando nel 1986 una tournée pirata di neozelandesi all blacks sfidò l’embargo dell’apartheid e giocò quattro match in Sud Africa (perdendo la serie). Anche per questo affronto i sudafricani non vennero ammessi alle prime due edizioni dei Mondiali nei cui stadi i rari tifosi Boks appesero tristi striscioni: “Non sarete campioni del mondo fino a quando non batterete il Sud Africa”. Che difatti vinse la coppa alla sua prima partecipazione, nel 1997, per ripetrsi nel 2007.



IL TELEGRAMMA DEL PRIMO MINISTRO

Il ct Meyer, che non ha fatto una piega di fronte alle solite polemiche sulle quote nere (tot giocatori di colore nel figlio partita), ha chiesto ai suoi un match di grande sacrificio in difesa anche se non gli è arrivato alcun telegramma come al suo predecessore degli anni Cinquanta alla vigilia di un test match a Auckland. L’allora primo ministro sudafricano inviò appunto un telegramma (e meno male che non c’erano ancora i tweet a svilire ogni frase perche davvero il mezzo è il messaggio) con tre parole: “Difesa virgola difesa virgola difesa punto”. E il Sud Africa piegò la Nuova Zelanda che può andare in crisi, allora come oggi, solo se si riesce ad inceppare il ritmo degli attacchi.







Semifinali

Sud Africa – Nuova Zelanda 18-20


Mete NZL di Kaino e Barrett, calci di Pollard e Lambie (SAF).



Domani 25 ottobre alle 17 a Twickenham (diretta Sky Sport 2) Australia-Argentina



LE FORMAZIONI

Sud Africa:
15 Willie le Roux, 14 JP Pietersen, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Bryan Habana, 10 Handré Pollard, 9 Fourie du Preez (c), 8 Duane Vermeulen, 7 Schalk Burger, 6 Francois Louw, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bismarck du Plessis, 1 Tendai Mtawarira.

A disposizione: 16 Adriaan Strauss, 17 Trevor Nyakane, 18 Jannie du Plessis, 19 Victor Matfield, 20 Willem Alberts, 21 Ruan Pienaar, 22 Pat Lambie, 23 Jan Serfontein. Allenatore: Heyneke Meyer



Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Nehe Milner-Skudder, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Daniel Carter, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Joe Moody.

A disposizione: 16 Keven Mealamu, 17 Ben Franks, 18 Charlie Faumuina, 19 Victor Vito, 20 Sam Cane, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Beauden Barrett, 23 Sonny Bill Williams. Allenatore: Steve Hansen.



Arbitro: Jérôme Garcès (Francia)

TMO: George Ayoub (Australia)



Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Marcelo Bosch, 12 Juan Martin Hernandez, 11 Juan Imhoff, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Martin Fernandez Lobbe, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustin Creevy (c), 1 Marcos Ayerza.

A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Lucas Noguera Paz, 18 Juan Figallo, 19 Matias Alemanno, 20 Facundo Isa, 21 Tomas Cubelli, 22 Jeronimo de la Fuente, 23 Lucas Gonzalez Amorosino. Allenatore Daniel Hourcade



Australia: 15 Israel Folau, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Tevita Kuridrani, 12 Matt Giteau, 11 Drew Mitchell, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper, 6 Scott Fardy, 5 Rob Simmons, 4 Kane Douglas, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore (c), 1 James Slipper.

A disposizione: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 Toby Smith, 18 Greg Holmes, 19 Dean Mumm, 20 Sean McMahon, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Kurtley Beale. Allenatore: Michael Cheika



Arbitro: Wayne Barnes (Inghilterra)

TMO: Ben Skeen (Nuova Zelanda)
Ultimo aggiornamento: 19:15
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci