Emma Marrone: «Altro che sesso debole, sono io che rimorchio»

Martedì 13 Novembre 2018 di Marco Molendini
Emma Marrone: «Altro che sesso debole, sono io che rimorchio»

La ragazza tosta ha voglia di confessare le proprie debolezze. E lo fa anche visivamente, violando l'intimità di una cicatrice sull'addome pubblicata nel libretto del suo nuovo album, riedizione di Essere qui con l'aggiunta di quattro inediti e di un magazine (disponibile però solo nella versione deluxe). La cicatrice è il ricordo di una brutta operazione per una malattia, di quelle che spesso si ha perfino paura di nominare, il cancro. Per una donna è perfino di più, figuriamoci poi esibirla.
 


Ma per Emma Marrone c'è altro, perché quella foto diventa una nuova sfida della bionda guerriera pugliese contro le fragilità: «Sono fiera di me» dice e scrive in quello che chiama «il mio giornale», 72 pagine che sono un lungo testo autobiografico accompagnato dall'impegno di «continuare a uscire indipendentemente dai dischi». Spiega la bionda salentina: «Sinceramente credo di essermi distinta per coerenza e onestà. Ho tanti amici che mi vogliono bene e tanti colleghi che mi stimano. In quasi dieci anni non ho mai smesso di lavorare e di farmi domande, di provare a crescere. Ho bisogno di dire cose diverse, altrimenti mi sentirei finta e soffrirei».

Emma è così, per lei contano i fatti, ed eccola pronta a metterli in fila, alla viglia dell'uscita di questo nuovo capitolo discografico, Essere qui Boom edition, che accompagna il suo presente, pensa al futuro (nel singolo Mondiale figurano come autori tre nomi della nuova scena cantautorale italiana come Colapesce, Matteo Mobrici dei Canova e a Federico Nardelli), e offre un suo copioso ritratto fotografico pieno di sensualità. «La sensualità ce l'hai dentro, vale molto più di una coscia nuda su una foto. Se c'è l'hai la riveli anche in jeans e giacca di pelle. Per quanto mi riguarda ho sempre rimorchiato anche col chiodo», sentenzia.

Si dice che i ruoli fra i sessi dipingono l'uomo cacciatore, più che la donna.
«Io ho sempre rimorchiato, se un ragazzo mi piace mi faccio avanti. Però non mi dispiacerebbe essere rimorchiata, sempre pensando alla parità dei sessi».

Dice di essere fiera, di avere molti colleghi che la stimano. Al catalogo, di recente, si è iscritto anche Vasco.
«Ricordo che nel 2011 aprii il suo concerto, però non andai neppure a salutarlo. Avevo paura che scoprisse la mia emotività. Invece sono andata a trovarlo quest'estate, all'Olimpico: Sei una figa, perché si vede che non te ne frega niente degli altri, mi ha detto. E se te lo dice uno come lui, vale».

Nel disco si nota un'amministrazione della sua voce molto più misurata, meno strillata.
«La mia voce cambia con me, ha preso una direzione diversa dovuta alla mia maturazione, a una maggiore consapevolezza. È cambiata perché c'è meno rabbia e più dolcezza. Me l'ha detto anche mia mamma, che è una donna che fa parte del popolo».

La ragazza tosta che si è fatta conoscere in questi anni è diventata meno tosta?
«L'immagine della donna forte è la copertina».

Nel libretto parla di quando arrivò a Roma, dopo Amici, e aveva paura perfino di uscire di casa.
«E la forza di cui si parlava è stata la reazione a tutto ciò che è successo».

E adesso?
«Sono molto sensibile alle critiche che a volte leggo, le sento come se avessi sbagliato qualcosa. Del mio lavoro non ho più paura, anche se mi tremano ancora le gambe prima di salire sul palco. So che ho dovuto superare pregiudizi. Ho lavorato tanto e sono riuscita a sopravvivere. Ma ho presente che ci vuole un attimo ad andare via. Poi mi spaventa la violenza che c'è in giro, mi ha molto colpito quel video della bambina presa in giro che dice al padre mi chiamano cacca perché ha la pelle scura».

Quando parla di pregiudizi nei suoi confronti si riferisce al fatto di dovere il successo a un talent?
«Sono arrivata ad Amici a 26 anni, dopo molta gavetta, festival, concerti, perché volevo di più. Non è stata certo una scorciatoia».

Quasi dieci anni di successo: pesano?
«Non c'è dubbio, ma provo comunque a fare una vita normale: faccio la spesa, vado al mercato, mi vesto in tuta».

A 34 anni le viene voglia di mettere su famiglia?
«Mi farebbe felice, ma non so se sono pronta. Queste sono cose che capitano, non è che le cerchi a tavolino. Tanto per cominciare avrei bisogno di un compagno. E poi mi sento ancora più figlia che mamma».

Si legge in giro che potrebbe tornare ad Amici come coach.
«No, non ci penso affatto. Il 99 per cento delle cose che escono sono inventate. Ad Amici credo di avere dato tanto. Ora basta, è un altro capitolo, ho voglia di cambiamento e penso che anche loro la pensino così. Comunque non potrei andarci fino a marzo, visto che sono in tour».

A proposito del tour, parte subito dopo il Festival di Sanremo, vuol dire che sta facendo un pensierino ad andarci?
«Non avrebbe senso, ci sono già stata l'ho vinto e l'ho anche presentato. Se mi chiamassero come ospite sarebbe un onore, ma la gara no, l'ho già fatto due volte».
 

Ultimo aggiornamento: 13:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA