BRUXELLES - L'Italia sta valutando di sottoscrivere prestiti con la Banca degli investimenti cinese per le infrastrutture (Aiib), con l'obiettivo di diventare il primo Paese del G7 a partecipare al programma della nuova Via della Seta di Pechino. E' quanto scrive il Financial Times online. Italia e Cina intendono "esplorare tutte le opportunità di cooperazione", tra cui trasporti, logistica, infrastruttura, politica e, a differenza degli altri accordi, anche "lavorare insieme alla Aiib", secondo una bozza dell'accordo vista dal Ft.
Secondo il Financial Times, la bozza del memorandum d'intesa indica che l'Italia è in una fase avanzata dei colloqui con la Cina e "sta resistendo alle pressioni di Washington e Bruxelles per lasciar cadere queste trattative in un momento in cui crescono le preoccupazioni sulle ambizioni di Pechino e le potenziali minacce alla sicurezza".
"Lavorare insieme nel progetto della Via della Seta per trasformare in vantaggi le reciproche forze complementari appoggiando le sinergie tra la Via della Seta e le priorità indicate nel piano di investimento per l'Europa e le reti transeuropee". E' uno degli obiettivi indicati nella bozza del memorandum d'intesa tra Italia e Cina pubblicato, nella sua versione italiana, dal Financial Times online. Le aree di collaborazione indicate nel documento sono: trasporti e infrastrutture, rimozione degli ostacoli al commercio e agli investimenti, collaborazione finanziaria, cooperazione allo sviluppo.
"Per quanto riguarda il Parlamento europeo noi siamo stati chiari: attenzione all'offensiva cinese in Italia e in Europa e attenzione a cedere porzioni di sovranità nazionale ai cinesi perché hanno un modello sociale, economico e culturale che è completamente diverso dal nostro. Non è un'economia di mercato, quindi il governo sia molto prudente a non alzare le mani e a far invadere l'intero Paese da iniziative cinesi". Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani a margine della conferenza "Marzo Europeo" a Roma. "Detto questo, è giusto che le attività commerciali vadano avanti. Attenzione anche agli investimenti: l'Unione europea ha fissato regole molto chiare per controllare gli investimenti extraeuropei in Europa", ha aggiunto.