Quarantasei giorni: tanti ne mancano al 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti. Giorno in cui i cimiteri di Roma si riempiranno di visitatori, fiori e pensieri per chi non c'è più. Quello che di sicuro, ora, non c'è è il decoro. Il Verano più che un luogo di riposo, somiglia al set di un film horror di serie B: tombe distrutte, vegetazione stile giungla amazzonica, alberi e rami crollati, edifici transennati, reti arancioni o ciò che ne resta ovunque, rifiuti abbandonati ai margini delle strade.
DESOLAZIONE
Già la parte monumentale, quella subito dietro il quadriportico di ingresso, presenta un aspetto di desolante abbandono: fogliame ammucchiato ovunque, arbusti cresciuti fuori scala, marmi e lapidi rotte in terra. Ma è proseguendo e addentrandosi all'interno della struttura che emerge tutto lo stato di abbandono.
Subito dietro la Cappella di Santa Maria della Misericordia con la quale si chiude il quadriportico di ingresso, si trova la Rupe Caracciolo che presenta, scavate nel tufo, una serie di antiche e meravigliose tombe di famiglia.
Tutte recintate con le barriere metalliche o le reti che, una volta, erano arancioni, ora hanno un indefinito colore fra il marroncino e quasi il bianco, a testimonianza dell'effetto che sole e pioggia hanno nel tempo anche sulla plastica.
Girando per i vari riquadri, avvicinandosi all'area dei colombari, il quadro, se possibile peggiora. Alle transenne si sommano i tubi innocenti che sostengono strutture cadenti. Non bastasse questo, ci si imbatte agli angoli dei riquadri in sacchi di immondizia abbandonati lì. Anche qui, la vegetazione è a dir poco fiorente: il fogliame caduto copre praticamente tutto, le erbacce alte sbucano da ogni dove insieme a alberelli e arbusti cresciuti fra una tomba e l'altra. Avvicinandosi, poi, alla parte del Verano riservata ai defunti di religione ebraica, le transenne di metallo scompaiono, sostituite da quelle di plastica. I riquadri dove spiccano Stelle di David e Menorah sono recintati: lavori di messa in sicurezza che vanno avanti, almeno a giudicare dai fogli del Comune appesi alle transenne, da ottobre 2022 e che appaiono ben lontani dall'avviarsi a conclusione.
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