Il copione è sempre lo stesso: il finto urto e poi la “tentata estorsione” ai danni del povero automobilista. Questa volta a finire nel mirino di due truffatori una donna, nei giorni scorsi, nel quartiere Prati. «Ero da poco uscita da un negozio e stavo correndo a casa per preparare il pranzo a mia figlia. Sono entrata in macchina ed ho percorso parecchi metri fino a quando un ragazzo insieme ad un suo amico - a bordo di una macchina piccola e color grigio - si sono affiancati alla mia intimandomi di scendere», spiega - nei dettagli - al Messaggero Francesca R. «Avevo la radio accesa e stavo canticchiando, ma ero sicurissima di non avere tamponato nessuna vettura e nemmeno creato danni. Sono scesa e uno dei due mi ha accusata di aver urtato la loro auto provocando la rottura dello specchietto retrovisore. Aveva un tono molto seccato, quasi a volermi intimorire». «Mi hai rotto lo specchietto, devi stare attenta», sono state le parole di uno dei due truffatori. «Questo è un danno da 250 euro, mi devi dare i soldi», avrebbe detto alla donna.
Truffa dello specchietto, ecco come funziona
Si tratta di uno dei raggiri più diffusi nel nostro paese con un aumento esponenziale negli ultimi mesi soprattutto nella Capitale. Un vero e proprio furto le cui vittime sono giovani, anziani e donne. Il malvivente simula la rottura dello specchietto dell’auto causata dalla vettura in marcia della vittima prescelta con l’intento poi di estorcere denaro in contanti come forma di risarcimento. Una modalità che permetterebbe di scavalcare l’iter burocratico assicurativo e risolvere la questione in tempi brevi. Nelle ultime settimane sono molteplici i casi di altri raggiri definiti come "varianti" alla truffa dello specchietto: dal cellulare, alle chiavi fino alle monetine. Per difendersi dalle truffe - consigliano - è sufficiente ricorrere al metodo dell’assicurazione. Successivamente segnalazione e denuncia alle forze dell’ordine.